Malgrado un GP del Texas senza grosse emozioni da parte delle Ferrari, Leclerc si è detto soddisfatto. Non lo stesso Sainz.
Non può esserci riassunto migliore della partenza per descrivere il round di Austin della Rossa. Leclerc subito aggressivo, Sainz stretto a panino dalle aggressive McLaren e poi il nulla o quasi. Da quel momento i due portacolori Ferrari non sono riusciti a fare un granché, limitandosi a portare a casa la macchina e punti preziosi che, perlomeno le hanno consentito di restare incollata alla rivale di Woking nella classifica costruttori.
Sostenendo di aver dato il massimo e di aver spinto a fondo per tentare di scavalcare Perez per il podio, Charles ha parlato di terzo posto come di un obiettivo raggiungibile, in particolare perché con le gomme dure la Red Bull non era in grado di esprimere tutto il suo potenziale.
“Gli aggiornamenti ci hanno fatto fare un passo avanti e questo è positivo per quest’anno e in prospettiva”, ha sostenuto ottimista il monegasco, rendendo merito al box e agli uomini in fabbrica per il lavoro svolto sulla SF21. “Tutto sta andando bene per adesso e sono molto contento”. A dare morale al 23enne anche la consapevolezza di aver limitato i danni su un tracciato non favorevole alla sua monoposto. “Dovevamo soffrire ed invece è uscita una delle mie più belle corse della stagione”, ha considerato auto-elogiandosi per i progressi fatti a livello di gestione penumatici.
I pit stop restano un punto debole
Se il #16 ha festeggiato per una prestazione ritenuta solida, non così ha fatto Carlos. Settimo al traguardo alle spalle della Mercedes di Bottas, il madrileno, evidentemente, si aspettava di più da sé stesso e della squadra, rea di mancare di reattività nelle soste.
“Il mio cambio coperture è stato più lungo di 3″ e ha consentito a Ricciardo di restare davanti. Non è la prima volta che capita qualche intoppo in pit lane”, ha affermato stizzito sollecitando il collettivo a rafforzarsi in quelle fasi.
Chiara Rainis