“La cosa più bella della mia vita”: Fabio Quartararo assapora il Mondiale MotoGP vinto a casa di Valentino Rossi e i suoi complimenti
Sono passate poco meno di quarantott’ore dal momento in cui il mondo di Fabio Quartararo si è definitivamente ribaltato. Dal momento in cui è salito per la prima volta nella sua vita sul tetto della MotoGP.
Un’impresa che lancia definitivamente la sua carriera in una parabola che lo porta ad iscrivere il suo nome tra le stelle del Motomondiale. Un’impresa di cui lui stesso sta faticando a rendersi conto.
“Svegliarsi da campione del mondo è una sensazione molto strana”, ha confessato il giorno dopo ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Non sto ancora capendo bene cosa abbiamo fatto, ma posso dire che è una cosa straordinaria. Per quasi tutti i miei meccanici è il primo Mondiale, così la felicità è doppia”.
Quartararo ringrazia Valentino Rossi e Bagnaia
Nel calcio si dice che le vittorie in trasferta valgono doppio e così dev’essere stato, almeno a livello emotivo, anche per il Diablo. Che ha messo in ghiaccio il suo titolo iridato in Italia, patria del suo diretto rivale Pecco Bagnaia e soprattutto di Valentino Rossi, la leggenda di cui ha preso il posto sulla Yamaha ufficiale. E che, a fine gara, si è complimentato apertamente con lui.
“Ho vinto il titolo a casa di Valentino Rossi e lottando con Pecco”, racconta. “Quando mi sono fermato alle prime tre curve, con quel muro giallo davanti, tutti festeggiavano con me. Questo è qualcosa che non avrei mai immaginato, è stata la cosa più bella che ho visto in vita mia. Trovare poi Vale in pista, riceverne i complimenti, è stato speciale”.
Anche con l’altro italiano Bagnaia, comunque, il confronto è stato all’insegna della sportività: lo dimostra la stretta di mano che gli ha riservato al termine della tenzone: “Aspettare il mio arrivo in pit lane per congratularsi è un gesto di cui lo ringrazio, perché so che è molto difficile per un pilota che ha appena perso il Mondiale comportarsi così”, conclude il francese.
LEGGI ANCHE —> Fabio Quartararo, i segreti del Mondiale vinto: li svela il suo boss