Il boss Red Bull Horner confessa di aver temuto che Schumacher facesse perdere il GP del Texas a Verstappen.
Detta così fa quasi ridere ma è la realtà. Christian Horner avrebbe davvero avuto paura di Schumacher. Ovviamente non del pilota Haas in sé stesso, quanto del fatto che Mick rallentasse la marcia di Verstappen nelle battute conclusive del gran premio di Austin, agevolando così l’avvicinamento di Hamilton.
In forte difficoltà con le gomme, cambiate in anticipo rispetto al rivale della Mercedes, il #33 ha dovuto faticare e non poco per tenere un ritmo sufficientemente elevato da non farsi prendere dalla W12 del sette volte iridato.
“Ho pensato che il tedesco potesse farci saltare la vittoria”, ha affermato il manager a Motorsport.com. “Ha fermato Max per un intero settore, ma siamo stati fortunati perché grazie al DRS nell’ultimo rettilineo è comunque riuscito a prendere un po’ di margine su Lewis“. In poche parole il doppiaggio del figlio d’arte ha fatto sudare parecchio il box di Milton Keynes. “Il livello di stress in quel momento al muretto era altissimo“, ha confessato il dirigente britannico.
Sentitosi tirato in ballo come un disturbo, il 22enne non ha tardato a replicare alla scuderia austriaca. “Non potevo mica evaporare!”, ha dichiarato. “In pista c’ero anch’io e stavo facendo la mia corsa. Per quanto mi riguarda ho cercato di essere più rapido e meno d’intralcio possibile”, ha aggiunto sottolineando come la chance di aprire l’ala per prendere terreno su Ham sia stata esattamente conseguenza del frangente. “Chiunque si sarebbe comportato alla stessa maniera”, ha chiosato stizzito.
Il problema dei doppiaggi è storia vecchia e nota. Chi occupa gli ultimi posti è evidentemente più lento, ma come giustamente sostiene il figlio d’arte in azione non possono esserci soltanto i top team. Detto ciò è ancora fresca nella mente di tutti la ripetuta immagine di Vettel che, con i colori energetici, reclamava le bandiere blu.
Chiara Rainis
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