Il talent scout Red Bull Marko avvisa Hamilton. A Verstappen basteranno soltanto due vittoria per aggiudicarsi il titolo iridato.
Si può solo immaginare cosa ci sia nella testa di Lewis Hamilton in questo momento. Convinto di vincere l’ottavo mondiale in carrozza e mandare definitivamente in archivio i numeri storici di Schumacher, l’inglese si è trovato all’improvviso braccato da una Red Bull tutto fuorché remissiva.
Potenziata da un motore Honda finalmente all’altezza la RB16B ha dato dimostrazione non solo di tenere il passo della W12, ma pure di poter fare meglio. Un aspetto non indifferente per i tedeschi che, venendo da stagioni di dominio indiscusso, non avevano più idea di cosa significasse lottare ed essere insidiati.
Manca l’ultimo miglio per la consacrazione
Pur confessando di aver temuto di soffrire in Russia, Turchia e nella stessa Austin la scorsa settimana, il cacciatore di talenti degli energetici Helmut Marko ha fatto professione di sicurezza.
L’aver ottenuto prestazioni solide su circuiti storicamente amici della Mercedes hanno dato morale al collettivo che ora crede fortemente nel primo sigillo di Mad Max e nella possibilità di spezzare un digiuno cominciato con l’era ibrida nel 2014, sebbene ad oggi la classifica costruttori veda ancora in vantaggio la Stella.
Parlando delle chance di festeggiare prima di Abu Dhabi l’importante risultato, il 79enne ha predicato la calma pur evidenziando come ormai il traguardo sia in prossimità. “Sono necessari dieci successi di gara, quindi ne mancano due”, ha affermato all’emittente ORF.
Altrettanto conscio di come l’opportunità di diventare il più forte di sempre gli stia scappando dalle mani, Ham ha dovuto riconoscere che per lui e la squadra sarà una bella impresa confermarsi anche alla luce delle caratteristiche dei tracciati che si incontreranno.
“Non sarà semplice, in quanto i prossimi circuiti saranno più adatti alla nostra rivale”, ha asserito sconsolato il #44.
Chiara Rainis