Anche se si ritrova nelle posizioni di rincalzo, Valentino Rossi rimane uno dei piloti più competitivi. Lo afferma un ex campione
Valentino Rossi sarà anche attualmente costretto a lottare nelle retrovie della griglia della MotoGP, in questa sua ultima stagione di corse, ma guai a darlo per bollito.
Anche a quarantadue anni suonati, anche ora che il momento di appendere il casco al chiodo è stato definitivamente fissato, il Dottore rimane comunque uno dei piloti più performanti del paddock.
Franco Uncini si schiera con Valentino Rossi
Ne è convinto un addetto ai lavori illustre come Franco Uncini, campione del mondo della classe 500 nel 1982 (fu l’ultimo italiano a trionfare nella categoria regina prima proprio dell’era Rossi) e oggi responsabile della sicurezza nei Gran Premi.
“Era consapevole che in questi ultimi anni avrebbe potuto essere non più competitivo, ma credo che abbia sempre avuto la speranza e ce l’abbia ancora”, ha dichiarato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. E guarda che lui va forte, va molto forte. Non credere che andare mezzo secondo più piano del migliore significhi esser lento, tutt’altro. A più di quarant’anni è ancora competitivo”.
L’amore del Dottore per le moto
Al suo talento indiscusso ha sempre unito anche una grande passione, che lo pone al di sopra di tutti i suoi colleghi e avversari: “Fra tutti, forse, Valentino è il più appassionato in questo sport, diciamocelo francamente. Ha sempre fatto tutto per l’amore che ha verso il motociclismo. Lo si può criticare per tutto, ma sinceramente lui è uno che ama le moto più di ogni altro”.
Ed è proprio questo amore a portarlo a dare un impulso fondamentale, e mai abbastanza celebrato, anche per migliorare gli standard di sicurezza delle gare: “Lui è stato molto importante nell’ambiente, anche per i suoi suggerimenti e i suoi consigli”, conferma Uncini. “In commissione sicurezza ha sempre dato delle grandi indicazioni, devo solo ringraziarlo per l’aiuto che ci ha dato nel miglioramento delle norme”.
Si sentirà la mancanza del numero 46
Dunque, quando a fine anno si ritirerà, Valentino Rossi lascerà un importante vuoto nel circus delle due ruote: “Certo, mancherà a tutti, in primis a tutti quanti noi. Saranno tantissimi quelli che non seguiranno più il Motomondiale così assiduamente come oggi. Ma Valentino ha fatto sì che la gente si sia abituata a vedere le gare con lui che partecipa e che non vince. Quindi ha fatto un gioco a favore del motociclismo”.
Ma il Motomondiale sopravvivrà anche a lui: “Valentino rimane e rimarrà per sempre Valentino. Ma gli appassionati continueranno a vedere le gare, anche se a malincuore”.
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