Il compleanno di Bernie Ecclestone: prima manager e padrone di team e poi gran capo della Formula 1 fino al 2017. Ecco la sua scalata incredibile
Compie oggi, 28 ottobre, gli anni uno dei personaggi più importanti della Formula 1 moderna, Bernie Ecclestone. Una personalità forte quanto discussa, ma che ha lasciato il segno in questo sport.
La passione per i motori di Ecclestone
Nato in un piccolo paese vicino a Bungay, nel Suffolk, Ecclestone trascorre la sua infanzia a Wangford, vicino a Southwold. La sua famiglia poi si trasferisce a Bexleyheath, una cittadina a sud-est di Londra. A 16 anni abbandona gli studi, ottiene un lavoro alla locale officina del gas come assistente al laboratorio chimico, ma la sua vera passione sono i motori.
Inizialmente tenta una carriera come pilota di motociclismo, ma al tempo stesso intraprende quella più fruttuosa di rivenditore per ricambi per moto, con la quale riesce a finanziare le sue gare. E’ nel 1949 che tenta la fortuna invece in Formula 3, ma un grave incidente a Brands Hatch lo porta al ritiro. Ma è qui che comincia la sua seconda vita, sempre legata al mondo delle quattro ruote.
I suoi inizi in Formula 1
Solo nel 1957 Ecclestone decide di tornare nel mondo dell’automobilismo. E lo fa in veste di manager di Stuart Lewis-Evans, ma anche come patron della scuderia Connaught, per la quale fa correre il suo pilota. Ma ancora una volta è un evento molto grave a segnarne la storia.
Lewis-Evans infatti rimane vittima di un incidente durante il Gran Premio del Marocco al volante di una Vanwall, per il quale muore poco dopo. Per questo Ecclestone decide di abbandonare ancora una volta il mondo dell’automobilismo. Ma la passione è così forte che negli anni Settanta cede al richiamo e diventa manager di Jochen Rindt. Ma anche qui non fu fortunato. la carriera del pilota infatti si interrompe a Monza proprio mentre sta vincendo il suo primo campionato mondiale, titolo che gli viene poi assegnato postumo.
Nel 1972, Bernie si rifà vivo prendendo il team Brabham da Ron Tauranac. Al tempo stesso decide di fondare la Formula One Constructors Association (FOCA), un’associazione dei manager delle principali scuderie inglesi, insieme a Colin Chapman, Teddy Mayer, Max Mosley, Ken Tyrrell e Frank Williams. Ben presto diventa un contropotere che intende opporsi a quello ufficiale della FIA, l’ente organizzatore del Campionato Mondiale.
L’era di Bernie nella Fia
È qui che Ecclestone si dimostra ben più abile, nel mondo della politica sportiva. Prova a ricostruire una F1 diversa e con un primo Patto della Concordia ottiene che le squadre detengano i diritti televisivi delle corse. Questa ascesa lo porta ad essere nominato vicepresidente della Fia con delega agli affari promozionali e poi crea la Formula One Promotions and Administration (Fopa), che successivamente si trasforma in Formula One Management.
Fopa prima e Fom poi cominciano a gestire non solo i diritti televisivi ma anche i premi gara, i contratti con gli organizzatori delle gare e le sponsorizzazioni. In pratica con Ecclestone il mondo della F1 cambia radicalmente, diventando una macchina multimiliardaria, capace di entrare nelle case di tutto il mondo come mai prima. Un vero impero, che fa le fortune dell’inglese, che gestirà il Circus fino al 2017.
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