Dopo aver annunciato il ritiro dalla F1, la Honda sembra averci ripensato e ora promette che in un futuro non lontano tornerà.
Nella sua storia ci ha abituati ad entrare ed uscire dalla F1 manco fosse un albergo. Sfruttata per il suo essere un palcoscenico senza confronti vista la portata mondiale dei suoi tentacoli, la massima serie è stata spesso protagonista di abbandoni improvvisi e plateali, esattamente come quello di Honda annunciato giusto un anno fa.
Come ricorderete la Red Bull rimase di sasso, non aspettandosi certo lo strappo, tra l’altro dopo che finalmente era riuscita a recuperare un po’ di competitiva e subito dovette rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione, ritrovata, nella creazione di una propria fabbrica per lavorare sulle power unit fornire dalla Casa di Sakura sebbene non più in veste ufficiale.
Le certezze cominciano a traballare?
Adesso, forse proprio perché con la scuderia che ha base a Milton Keynes sta vincendo, sarebbero cominciati i primi ripensamenti.
Poco felici di vedere le loro unità senza marchio sulle RB e le Alpha Tauri del 2022, i vertici del colosso nipponico hanno comunque precisato che ciò che conta è conquistare i titolo “sia in questo campionato, sia nel prossimo”, le parole del managing director Masashi Yamamoto.
“Per quanto mi riguarda sono contrariato dal nostro ritiro, ma come costruttori di vetture puntiamo a diventare carbon neutral”, ha quindi rinnovato la spiegazione della drastica decisione dicendosi comunque convinto che il marchio farà il suo ennesimo comeback in un domani non lontano.
Ma cosa cambierà effettivamente nel rapporto tra il brand giapponese e la scuderia del Circus? Stando a quanto riportato dal responsabile, salterà tutta la parte marketing e dirigenziale, mentre i reparti tecnici resteranno in comunicazione.
Quindi sulle voci che lo darebbero in fase di trasferimento nella nuova fabbrica Red Bull, il 65enne ha preferito glissare ammettendo tuttavia di trovarsi in un momento di riflessione personale.
Chiara Rainis