Razali racconta il motivo per il quale a fine 2021 ci sarà la separazione con Stigefelt, ora direttore esecutivo del team Petronas SRT.
Perso il supporto di Petronas, a Razlan Razali non è rimasto altro che cercare altri partner per mantenere il team in MotoGP. È servito del tempo prima di firmare l’accordo con l’azienda italiana WithU, che sarà il nuovo main sponsor.
Il budget non sarà lo stesso che garantiva la compagnia petrolifera malese, però Razali è riuscito a garantirsi un posto in top class. Abbandonati, invece, i progetti Moto3 e Moto2. Confermata la collaborazione con Yamaha, anche se il contratto firmato è di un anno con opzione per un eventuale prolungamento. Il neonato team RNF Racing avrà Andrea Dovizioso e Darryn Binder come piloti.
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Wilco Zeelenberg resterà come team manager, ma ci sono altre figure che non faranno più parte della squadra. Ad esempio, Johan Stigefelt. L’attuale direttore esecutivo della formazione Petronas SRT non continuerà a collaborare con Razali.
Il manager malese, intervistato da Autosprint, ha spiegato in maniera diplomatica perché non lavoreranno più assieme: «Johan si occupava principalmente di Moto3 e Moto2, ma l’anno prossimo saremo solo in MotoGP e pertanto ho deciso che potevamo farcela da soli io e Wilco. Abbiamo raggiunto un accordo per proseguire su strade diverse». Una separazione consensuale senza problemi? Non proprio.
Tra i due c’è stata una frattura netta. Infatti, Stigefelt con la sua società One Performance (con sede in Svezia) gestiva molti affari del team Petronas SRT. Il suo obiettivo sarebbe stato quello di avere una percentuale importante di quote della nuova squadra, ma Razali si è opposto: «Ezpeleta, boss della Dorna, mi ha assegnato personalmente i due posti in MotoGP. Decido io – ha detto a Speedweek – quale azienda gestisce il team. Abbiamo scelto di prendere strade separate. Non parlerò male di Stiggy, voglio che resti una questione privata».
Il numero del team RNF, che ha sede legale nel Regno Unito, ha spiegato quale rapporto c’era con la One Performance dell’ex pilota: «L’abbiamo usata come azienda di passaggio, dato che la società del circuito di Sepang non poteva firmare certi contratti. Quindi il denaro veniva trasferito a One Performance per i pagamenti. Il cliente finale comunque era il circuito di Sepang, proprietario del team. Adesso sono io il proprietario della squadra».
Insomma, non c’erano più le condizioni per andare avanti insieme. Razali e Stigefelt non potevano far altro che interrompere il loro rapporto lavorativo.
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