L’ex pilota Ferrari Massa analizza la stagione della scuderia e si dice poco stupito dalle difficoltà incontrate negli ultimi tempi.
Felipe Massa non ci crede. Nel 2022 non si assisterà ad alcun colpo di scena o sorpresa di quelle tanto decantate dalla dirigenza della F1 che sta acclamando la rivoluzione tecnica come la panacea di tutti i mali. A dettare il passo saranno ancora Mercedes e Red Bull, con McLaren terza forza, mentre la Ferrari sarà all’inseguimento.
Per il brasiliano, dunque, non ci sarà il miracolo atteso da parte della Rossa, ma soltanto un ulteriore avvicinamento che in ogni caso non le darà la possibilità di lottare con costanza per le prime posizioni.
Chiamato ad esprimersi sugli inciampi degli ultimi da parte del Cavallino, l’ex pilota si è detto non sorpreso. Definendo il periodo Schumacher come il più fruttuoso, a cui aggiungere il 2006, il 2007, con la consacrazione di Kimi Raikkonen, e il 2008, l’ultimo segno lasciato nella coppa costruttori, il paulista ha individuato nel 2009 l’inizio del crollo.
“Da allora non è più stata il punto di riferimento”, la sentenza al quotidiano sportivo AS. “Ci sono stati diversi cambiamenti. In frangenti del genere è importante restare freddi, ma in una squadra del genere è complicato”, ha aggiunto augurandosi un pronto ritorno al successo del team che lo ha reso ricco e famoso.
Passando al capitolo driver, il 40enne ha assolto Leclerc e Sainz imputando le grane di Maranello al gruppo di lavoro, forse troppo disperso nella politica. “Come line-up è molto forte”, ha sostenuto. “Per quanto riguarda Carlos, è uno che si impegna parecchio, è veloce e costante. Se poi sarà in grado di diventare campione non si sa. Molto dipende dalla macchina, ma pure da Charles che dovrà superare sin dall’avvio di mondiale. Dovrà essere perfetto per riuscirci”, ha infine limitato le chance del #55.
Chiara Rainis