A Milton Keynes non copieranno le scelte tecniche della Mercedes per batterla sul campo già nel 2021.
A cinque gran premi dal termine, la Red Bull è seconda nella classifica costruttori con 437,5 punti contro i 460,5 della Mercedes. Un divario importante che, a meno di débâcle clamorose da parte di Stoccarda, sarà difficilmente colmabile da qui ad Abu Dhabi.
Forse è proprio per questo che la scuderia austriaca ha optato per non replicare alle ultime intuizioni tecniche della rivale che, dalla Turchia avrebbe adottato un layout della sospensione posteriore capace di abbassarsi in rettilineo generando un aumento della velocità pari a 15 km/h.
Pur avendo effettivamente notato un miglioramento nelle prestazioni della W12, il boss di Milton Keynes Christian Horner ha annunciato che un simile sistema non lo si vedrà mai sulla RB16B in quanto non adatto alle vetture che adottano un assetto ad alto rake. “Il concept della nostra monoposto, come di tutte quelle disegnate da Adrian Newey, risponde bene soltanto con l’ala anteriore incollata al suolo”, ha spiegato il manager.
Le voci di mercato per il futuro
Intanto per restare sempre in casa degli energetici torna a tenere banco la questione motore. Il fatto che la Honda, all’improvviso, abbia scelto di abbandonare la F1 ha creato un interrogativo sul domani della scuderia che, stando alle indiscrezioni per altro confermate dalla diretta interessata, dal 2026 potrebbe unirsi ad un potente brand germanico, ovvero il gruppo Volkswagen e nella fattispecie Porsche.
Seppur al momento il brand di Dietrich Mateschitz si stia rimboccando le maniche per fare tutto da sé anche grazie all’ampliamento del quartier generale nel Buckinghamshire, il talent scout Helmut Marko non ha celato un interessamento per la partnership con un fornitore esterno.
“Dobbiamo per prima cosa assicurarci di avere tutto il necessario per sopravvivere, tuttavia qualora vi fosse qualcuno desideroso di unirsi è il benvenuto”, ha asserito il 78enne.
Chiara Rainis