Non tutti in Mercedes tifano per Hamilton. Uno dei dirigenti ammette di sperare nella vittoria iridata di Verstappen.
Il dominio di Stoccarda ha evidentemente stancato anche lo stesso marchio. In effetti dal 2014 in avanti in F1 si è visto poco altro e questo ha allontanato i tifosi dissuadendoli dall’andare in circuito per godersi dal vivo lo spettacolo. Un problema non da poco considerato che se non c’è pubblico sulle tribune le strutture non incassano creando un effetto domino.
La serrata totale portata dalla pandemia non ha certo migliorato la situazione, ma ora che, in molti Paesi, si è tornati a muoversi liberamente, anche gli autodromi ne hanno avuto beneficio.
Lo sa bene Hubert Haupt, proprietario di un team che schiera tre Mercedes nel DTM, il quale, parlando del Circus ha espresso il suo personale augurio di assistere ad un ricambio generazionale, utile, appunto per attrarre nuovi fan. “Credo sia arrivato il momento che qualcun altro si imponga al posto di Lewis“, la sua riflessione a Sport1.
In barba al legame con la Stella, il dirigente ha addirittura definito “grandioso”, l’eventuale passaggio di consegne alla Red Bull. Da qui ad Abu Dhabi, dunque, ci dovremo aspettare gli scongiuri anti-Ham anche da parte del suo stesso gruppo.
“Restano ancora dei tracciati favorevoli alla W12, ma se Max dovesse riuscire ad aggiudicarsi i prossimi due round, allora avrà il coltello dalla parte del manico”, ha aggiunto senza remore.
Vettel non è mai stato il più forte
Passando invece al capitolo Sebastian, suo connazionale e vincitore di quattro mondiali con la scuderia energetica, il 52enne ha dato una sentenza che troverà d’accordo diverse persone, ovvero che il driver di Heppenheim non è mai stato un granché, specialmente se comparato ai due attuali contendenti al titolo.
“E’ stato inferiore all’inglese sin dalla Formula 3 e quando ha trionfato lo ha fatto grazie ad una macchina superiore”, il commento severo a cui ha aggiunto una valutazione sul suo percorso attuale in Aston Martin: “Non è libero e ciò gli fa perdere decimi sul giro”.
Chiara Rainis