Una stagione con pochi alti e molti bassi per Jack Miller, che sembra essere già in discussione all’interno del team. Cosa succederà?
Era arrivato con i gradi da capitano, ma dopo una sola stagione in Ducati il futuro di Jack Miller sembra già non così sicuro. Fanno discutere infatti le parole di Paolo Ciabatti alla Gazzetta dello Sport, che ha ammesso: “È inutile nascondersi, ci aspettavamo che Miller lottasse per il titolo. Mentre per Pecco saremmo stati contenti di vederlo costantemente nei 5. Invece le cose sono andate diversamente”.
Miller, la crescita non c’è stata
E pensare che l’australiano era arrivato con grandi aspettative nel team ufficiale. Dopo le tre annate in Pramac, sembrava il momento giusto per la sua promozione. E c’era già chi nel team vedeva in lui quel pilota alla Stoner, tutto istinto, capace di domare una Ducati che aveva atteso fin troppo tempo per ritornare al vertice.
I risultati però parlano chiaro. Due noni posti in Qatar e un ritiro a Portimao avevano già acceso un primo campanello d’allarme, ma tra Jerez e Le Mans Miller con due vittorie d’autorità aveva scacciato via tutte le cattiverie che gli erano piovute addosso. Sembrava davvero essere arrivata una svolta, poi però con Olanda e Stiria una nuova fase di down a cui ha fatto seguito un periodo fatto di buone prestazioni nelle libere e gare anonime. Il tutto proprio nel momento in cui si è accesa la stella Pecco Bagnaia dall’altra parte del box.
Il podio manca dal 6 giugno a Barcellona. Da allora Miller si è visto solo a sprazzi. L’ultima volta proprio a Misano, ma sappiamo tutti come è andata: prove di livello e gara terminata dopo poche tornate con la solita scivolata. Insomma se c’è delusione in Ducati è comprensibile.
Rischio appiedamento nel 2023?
Con Pecco nuovo leader, ora per l’australiano le strade sono due: tentare il riscatto già da ora e crescere finalmente nel 2022 o lasciare spazio alle nuove leve. Sì perché ad insidiare l’australiano arrivano altri giovani. E la partnership con l’Academy di Valentino Rossi è più di un segnale per Miller, che a questo punto si gioca il suo futuro.
E proprio Ciabatti in questo senso è stato chiaro: “La maggior parte di loro ha 24 anni o meno. Abbiamo otto piloti MotoGP in campo per il 2022. Per il momento, abbiamo abbastanza candidati promettenti per le nostre migliori posizioni”. Quindi Miller è avvisato: la sveglia è suonata da un pezzo. Se non comincia a dare segnali veri di riscossa, il sedile Ducati è pronto per essergli sfilato.
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