Diego Gubellini alla Gazzetta ha parlato di Quartararo, raccontandone anche alcuni aneddoti particolari
Un Mondiale combattuto, nonostante nella prima parte avesse dimostrato ampiamente di essere il più forte. Poi la risalita di Pecco Bagnaia e della Ducati ha dato filo da torcere a Fabio Quartararo, che però a Misano ha festeggiato con un paio di GP di anticipo un titolo iridato, il primo in MotoGP, meritatissimo.
Gubellini, fiducia in Quartararo
Un Mondiale, quello di Quartararo, che parte da lontano. Da quando era stato già etichettato come fenomeno in 125. E a raccontarlo alla Gazzetta dello Sport è stato il suo ingegnere di pista, Diego Gubellini: “Era uno dei nomi che si facevano quando era ancora in Moto2, assieme a quello di Bagnaia e altri, io ne parlai con il mio elettronico che lo conosceva dai tempi del Cev e lui era molto convinto delle sue qualità. Aveva ragione e per me il Fabio di oggi andrebbe forte con ogni moto”.
E che sia davvero un pilota speciale, in pista e fuori, lo racconta lui stesso: “Cambiamo poco la moto nel weekend, è vero, dal suo debutto nel 2019 abbiamo iniziato a lavorare toccando pochissimo, anche per non creargli confusione e questo metodo ha funzionato, tanto che continuiamo a lavorare così. Com’è al di fuori? Con Fabio nel weekend siamo sempre assieme, oltre che parlare di lavoro facciamo battute, si scherza. Passa molto tempo con tutti noi, gli piace capire la quotidianità, le passioni dei ragazzi”.
Tra mental coach e 2022
Quartararo che già nel 2020, dopo il ko di Marc Marquez, sembrava essere il favorito per il titolo. Dopo un esordio col botto però qualcosa si era inceppato. E Gubellini ha raccontato: “Avevo consigliato a Fabio di trovare una persona di fiducia con cui parlare e condividere le sue emozioni nei momenti di difficoltà. Ma consigliandolo mi son detto che anche io avrei dovuto fare lo stesso, mi sono rivolto a un mental coach e mi è servito molto”.
Ora, con il titolo in tasca, il francese è pronto a partire anche nel 2022 come il favorito, nonostante una M1 non troppo in forma, anzi. E il suo ingegnere di pista prova a vedere quale sarà la “griglia di partenza” del Mondiale che verrà: “Io quest’anno ho visto bene Marc Marquez, non so valutare l’entità del suo problema, ma per me sta tornando: stando via una stagione ha dato modo ai sui rivali di crescere, così che il suo margine si è assottigliato. Io penso che nel 2022 lui, Bagnaia e Fabio saranno i tre più forti. E poi dobbiamo vedere Morbidelli, è molto forte, ma anche prima dell’infortunio era un po’ calato nelle prestazioni”.
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