L’ennesima frecciatina lanciata da Lewis Hamilton all’indirizzo del suo rivale nella corsa al titolo mondiale di Formula 1, Max Verstappen
Lewis Hamilton continua a sfoderare tutte le armi di cui dispone contro il suo diretto avversario nella corsa al titolo mondiale di Formula 1, Max Verstappen. E se in pista la sua Mercedes sembra stata ormai superata, a livello tecnico e di prestazioni, dalla rivale Red Bull, fuori l’anglo-caraibico continua a dimostrarsi maestro di guerra psicologica.
A suon di punture e frecciatine, infatti, continua a provocare l’olandese, che dal canto suo non sembra farsi particolarmente scuotere, ma si mantiene anzi impassibile. L’ultima dichiarazione tagliente, ma solo in ordine di tempo, del campione del mondo in carica nei confronti del suo sfidante è arrivata proprio in questi giorni.
Il sette volte iridato ricorda l’anno in cui vinse il suo primo campionato: l’ormai lontano 2008, quando correva nella massima serie automobilistica da una sola stagione. E proprio sul tempo che ci ha messo a salire sul tetto del mondo arriva la bordata al suo nemico.
“A differenza di Max io ero al secondo anno in Formula 1, non al sesto come lui oggi”, affonda ai microfoni di Sky Sport. “Non avevo una squadra che mi aiutasse a gestire al meglio la pressione. Inoltre non ero neanche esperto”.
Hamilton sostiene dunque che la sua scalata all’iride fu molto più complicata e ardua di quella di Verstappen: “È più difficile gestire la pressione se non hai esperienza. Per me, quindi, è stato tutto molto complesso. Stavo appena imparando a gestire la situazione e ad essere parte della scuderia”.
In sintesi: “Il mio primo titolo è stato orrendo”. Già, ma così dicendo Lewis sembra quasi affermare che Max sia ormai destinato a vincerlo, il Mondiale di quest’anno. Come se i giochi fossero già fatto e lui non avesse alcuna possibilità di rimediare, tanto da doversi rifugiare nei ricordi dei trionfi passati. Sotto l’apparente attacco, insomma, si nasconde in realtà una resa mascherata?
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