Il dottor Riccardo Ceccarelli racconta di come i piloti affrontano i periodi di infortunio e si augura vedere ancora il Marc Marquez di una volta
Lo scorso sabato Marc Marquez si è infortunato durante un allenamento in moto cross rimanendo vittima di una commozione cerebrale. Lo spagnolo è costretto a non prendere parte alla gara in Portogallo. Mowmag ha intervistato il dottor Riccardo Ceccarelli, fondatore di Formula Medicine, una struttura che lavora per migliorare le prestazioni sia sul lato fisico che su quello mentale, per scoprire se il sette folte campione del mondo tornerà più forte di prima.
Ceccarelli ha spiegato della scelta precauzionale dello spagnolo di saltare il prossimo GP: “Difficile da dire. Quando c’è un trauma cranico la situazione si affronta sempre con un po’ di precauzione, soprattutto nelle prime ore. La commozione cerebrale è un impatto di una certa violenza che non dovrebbe presentare lesioni o micro emorragie, tuttavia nel caso di un altro impatto il cervello risulterebbe più delicato. Per questo in sport in cui potrebbero esserci ulteriori traumi, come per esempio il pugilato, si tende ad aspettare di più, fino al momento in cui le cose tornano alla normalità. Probabilmente non è nulla di grave, penso sia stata fatta una scelta conservativa considerando che Marc Marquez non è in lotta per il titolo“.
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Ceccarelli: “Non hanno paura di farsi male”
Il medicospiega quali sono i problemi al rientro da un infortunio: “Quando un pilota rientra dopo un infortunio non ha paura di trovare il limite. Però se fatica a trovarsi a suo agio è durissima. Nella mia equipe ci sono degli psicologi che lavorano coi piloti, anche se solitamente loro non vogliono perché pensano allo psicologo come ad una figura che risolve i problemi di ansia, di chi trema prima della gara e ha paura di andare in pista. Ma lo psicologo con cui lavorano i nostri piloti è al pari di un preparatore atletico, lavora per ottimizzare la mente per riportarla ad essere veloce. Mi ricordo quando Davide Brivio, tanti anni fa, mi disse che la grande forza di Valentino era questa: poteva avere tanti problemi in testa, ma nel momento in cui infilava il casco spariva tutto ed entrava in pista con la mente pulita. Questa è la mentalità del campione. Il nostro lavoro è quello di portare il pilota a questo livello, a guidare in automatico, perché tanti automatismi possono venire a mancare. Il pilota non ha paura, ma può distrarsi per mille fattori come un tennista che vede uno spettatore muoversi”.
Tornerà forte come prima Marquez?
La domanda che ora assilla tutti i tifosi è se Marquez, nel 2022, tornerà a essere il pilota da battere. Riccardo ne è convinto: “Io lo davo per favorito per l’anno prossimo. Ora ha ritrovato la forma fisica e il gusto per la vittoria, se riuscirà a ritrovare un buon set up lavorando con la Honda secondo me partirà come favorito numero uno per il mondiale. Poi sicuramente Bagnaia e la Ducati saranno un avversario difficile, anche Pecco ha raggiunto uno stato di forma straordinario. Lo vedi proprio quando sono in questa farse, riescono a spremere la moto come un limone e tirare fuori il massimo da ogni condizione. Anche Quartararo sarà lì, senza dubbio. Se devo dire tre nomi loro ci sono di certo”.
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