Il capo della Mercedes Wolff “striglia” le Case che vorrebbero debuttare in F1 e avanzano pretese sui motori.
Toto Wolff non ci sta. Dopo aver ascoltato le richieste del gruppo Volkswagen, nello specifico di Audi e Porsche, date ormai per certe sulla griglia di partenza del Circus a partire dal 2026, ha sbottato.
Come riportato in precedenti articoli, i due costruttori avrebbero domandato alla FIA di convertire le attuali power unit in sistemi in prevalenza elettrici così da non aver grossi investimenti da fare essendo in linea con la direzione dell’automotive. Ma per adesso l’unica concessione che le scuderie attualmente iscritte si sarebbero sentite di fare è la rimozione della MGU-H.
Il team principal Mercedes alza la voce
Intervenuto sull’argomento il dirigente della Stella ha affermato di essere sì disponibile a fornire un aiutino alle new entry per evitare un evidente svantaggio che impedirebbe loro di essere competitivi, ma entro certi limiti, in quanto se si vuole vincere bisogna impegnarsi per riuscirci.
“La F1 è come la Champions League”, ha avanzato un paragone calcistico parlando a Motorsport.con. “Nessuno può aspettarsi di entrare in una competizione del genere ed essere subito in finale con tanto di trofeo”.
“Noi siamo qui da diverso tempo e ci abbiamo messo molti soldi, sudore e sangue”, ha asserito tranchant ricordando le difficoltà patite all’inizio dalla sua stessa scuderia, così come da Honda e Renault.
Quindi a proposito dei marchi andati e venuti dalla classe regina, il 49enne ha ritrovato nella mancanza di costanza la ragione del loro scarso successo. “Qualsiasi genere di risorsa diventa irrilevante se non si dà abbastanza tempo ad un progetto. Penso che tutti coloro che sono interessati a far parte della categoria come proprietari o fornitori di PU dovrebbero esserne consapevoli”, ha aggiunto con un monito.
Chiara Rainis