Un martello vero Bagnaia, che ottiene un successo davvero importante, soprattutto per il morale. Si rivede Mir sul podio, mentre crolla Quartararo
Un martello vero, di quelli che fanno male agli avversari. Pecco Bagnaia non vince, ma stravince a Portimao, prendendosi una bella rivincita rispetto a quanto accaduto ad aprile. E, con il terzo posto di Jack Miller, porta alla Ducati almeno il titolo costruttori in MotoGP.
Un successo davvero importante quello di Pecco, che doveva rispondere non alla stampa o ai critici, ma solo a se stesso per quanto accaduto a Misano. Quella scivolata, che aveva aperto le porte del Mondiale a Fabio Quartararo, non l’aveva digerita proprio.
Oggi è stata la vittoria dell’orgoglio, ma anche della consapevolezza. Si è scoperto forse più forte di quanto credesse. Sa spingere portando al limite gli avversari per stargli dietro, li sfinisce a colpi di giri veloci, poi sa gestire. Ma soprattutto sa ascoltare i consigli di chi ha più esperienza. Anzi, non vede l’ora di riceverne. E per questo la Ducati dovrebbe provare a “regalargli” Stoner il prossimo anno come coach, l’unico che sa come si può portare una Ducati lì in cima al mondo.
E’ talmente andato forte che ha mandato in tilt anche un Fabio Quartararo che con la M1 è tornato a soffrire (e a cadere, anche se per la prima volta in stagione). E la caduta è la dimostrazione che il francese ha compiuto un autentico miracolo quest’anno. Ma fa aumentare anche il rammarico per quello che poteva essere se a Misano non ci fosse stata quella maledetta caduta.
Bello ritrovare competitivo ad alti livelli Joan Mir. La Suzuki ha trovato forse in ritardo qualcosa per tornare a fare il suo dovere. Ma soprattutto si è ritrovato lo spagnolo nel momento in cui non ha avuto il fardello, forse troppo pesante per lui (e su questo deve crescere parecchio) di essere campione nel post Marquez. Ora però serve la conferma.
Bene Alex Marquez, che senza il fratello è tornato a rimettere la testa davanti (sarà un caso?). Grande lotta con Jack Miller, bloccata solo dalla bandiera rossa nel finale. Sembrava davvero poter mettere a segno il sorpasso che valeva il podio. Podio che va a un australiano che con il suo risultato porta sì il titolo alla Ducati ma che continua a prendere colpi pesanti dal vicino di box. E per uno che voleva i gradi da capitano a inizio anno non è buono.
Tredicesimo posto per Valentino Rossi che, per una volta, non può che rammaricarsi. Sì perché la scelta della gomma dura non ha pagato per nulla. E a dimostrarlo sono i risultati degli altri piloti Yamaha che hanno fatto la sua scelta, Dovizioso e Morbidelli, che hanno chiuso dietro di lui. Se a Misano era lui ad aver dato un suggerimento giusto a Bagnaia, stavolta è toccato a lui cadere sulla gomma. Speriamo che a Valencia, pista che non ha mai amato, si mostri comunque leggermente più in palla come in questi ultimi due GP.
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