Prima caduta dell’anno per Fabio Quartararo al Gran Premio dell’Algarve. E potrebbe essere la prima avvisaglia di un problema grave
Una battuta d’arresto la si può anche concedere, ad un neo campione del mondo, specialmente alla luce del fatto che nel corso di tutto il resto della stagione non aveva sbagliato un colpo.
Ma ad allarmare non è tanto la caduta che ha messo fuori gioco il fresco iridato Fabio Quartararo dal Gran Premio d’Algarve, concludendo così la sua striscia perfetta di arrivi a punti che durava ormai dall’inizio del campionato.
I timori del giovane Quartararo
È il fatto che, come mette in luce lo stesso Diablo, questa non sia stata una scivolata estemporanea, frutto di un errore, ma il sintomo di un guaio più profondo. Forse addirittura una prima avvisaglia di una difficoltà che potrebbe condizionare l’intera annata che verrà.
“Non è stato un problema di aderenza”, mette in chiaro il pilota transalpino, quando gli viene chiesta la disamina sulla sua gara. “La moto è piacevole da guidare, ma senza velocità non possiamo concederci il minimo errore”.
Non che il portacolori della Yamaha non ci abbia provato, a salvare la sua domenica, ma la posizione di partenza arretrata non lo ha sicuramente aiutato: “Ho fatto il massimo. Questa mattina e in gara il passo era buono. Solo sabato pomeriggio non siamo stati competitivi”.
Yamaha, ancora il motore sotto accusa
Il problema principale, però, è stato di carattere tecnico: quello che ha costretto il povero Quartararo a spingere oltre il limite e che inizia a fargli temere per la competitività della sua M1.
“Il motore”, punta il dito in particolare Fabio. “Nei test di Jerez, Barcellona e Misano abbiamo sviluppato il telaio, ma non si può rivoluzionare il propulsore. Il divario dalla Ducati è enorme, dobbiamo lavorare sodo. Per il futuro inizia a essere una situazione preoccupante”.
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