Da quando ha vinto matematicamente il titolo mondiale, per Fabio Quartararo è iniziata la crisi: così anche nelle qualifiche di Valencia
“Facciamo fatica e non so perché”. È un ritornello che Fabio Quartararo ripete ormai da qualche weekend di gara. E che ogni volta sembra apparire sempre più allarmato e allarmante, in particolare in vista della prossima stagione.
“Il Mondiale l’ho vinto dal primo GP fino a Misano”, sottolinea. Eppure, da quando ha ottenuto la certezza matematica del titolo, il Diablo sembra avere smarrito la sua magia. Colpa anche di una Yamaha che sembra tutto meno che la moto da battere, in questo frangente.
“Abbiamo compiuto un passo in avanti montando la gomma dura all’anteriore, che mi ha permesso di essere costante”, racconta il transalpino al termine del sabato. “Ma in qualifica non riesco a fare nulla, non potevo essere aggressivo come avrei voluto”.
Quartararo più lento di due anni fa
E si vede: sulla griglia di partenza del Gran Premio di Valencia, infatti, il fresco campione del mondo non è riuscito ad andare oltre l’ottava posizione. Staccato di quasi sette decimi dalle Ducati in vetta. E, quel che è peggio, addirittura non all’altezza degli stessi riscontri che lui e i suoi compagni di marca ottennero gli anni scorsi su questa stessa pista.
“È molto strano: Franco è più lento rispetto al 2020, quando fece la pole, io sono molto più lento di due anni fa”, ammette Quartararo. “Non capisco il motivo: quando devo staccare, dove solitamente faccio la differenza, qui sono molto in ritardo rispetto agli altri. Dobbiamo capire cosa possiamo fare per superare domani. È come un incubo”.
Altro che erede di Valentino Rossi
E dire che, avendo vinto l’iride proprio nell’anno dell’addio di Valentino Rossi, e con la M1 ufficiale che fu la sua fino a dodici mesi fa, secondo alcuni Fabio avrebbe raccolto il testimone proprio del mitico Dottore.
Ma lui si schermisce: “Non credo proprio, è l’unico che è riuscito a riempire le piste. Bisogna vincere tanto e essere simpatici fuori dalla pista. Ma Valentino è irripetibile”.
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