In una intervista alla Gazzetta dello Sport, Marini ha parlato del rapporto con Valentino Rossi. E gli ha dato un consiglio per il futuro
Se c’è qualcosa di positivo nell’ultimo anno di Valentino Rossi è l’aver corso in MotoGP con il fratello Luca Marini. Un sogno che fino a qualche anno fa sembrava altamente improbabile ma che si è realizzato.
Marini e lo studio del fenomeno Valentino Rossi
Ovviamente la passione di Luca arriva tutta da Valentino, che è stato sempre un punto di riferimento, non solo nella vita ma anche in pista. “Io ho cercato di apprendere il suo metodo di lavoro fuori dalla pista, nel box – ha raccontato Marini su Valentino Rossi a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Quando venivo alle gare, vedevo sempre che era l’ultimo ad andare a mangiare, a finire di lavorare e a far tutto, e lì ho iniziato a capire”.
Insomma c’è tanto da lavorare, anche fuori dalla pista. E il Ranch di Tavullia è una palestra importante, “dove è sfida senza pietà, qui stiamo molto più attenti – ha raccontato Luca -. Soprattutto io nei suoi confronti, faccio il sorpasso nel momento giusto al posto giusto, non azzardo niente”.
Il futuro di Vale senza le moto
A Valencia l’ultimo atto di Valentino Rossi in MotoGP, che ha voluto chiudere con Yamaha invece che in un team tutto suo insieme al fratello: “Ha sempre ribadito che nel suo team sarebbe stato strano, non avrebbe voluto correre – ha ammesso Marini -. Sono d’accordo con la sua decisione, è giusto che sia così, bello chiudere la carriera con Yamaha, è un bel romanzo”.
In tanti però sperano che non finisca qui e che magari nel 2022 si faccia rivedere con una wild card. Ma Luca non è dello stesso avviso: “Io non la farei, anche se sei un fenomeno è impossibile tenere il ritmo di chi corre ogni domenica, il livello è troppo alto. E poi dipende dal cuore cosa gli dice, se hai questo amore per la Yamaha e vuoi svilupparla per farle vincere il Mondiale ok, sennò due giri sulla Ducati non faranno male”.
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