A Interlagos, il regno di Senna, Hamilton si rende protagonista di una gara che di diritto entra nella storia di questo sport
Si è concluso in Brasile un weekend davvero speciale. Se a Valencia si chiudeva la carriera di un mito come Valentino Rossi, a migliaia di chilometri di distanza Lewis Hamilton si prendeva la scena per entrare ancor di più nella storia della F1.
Quello che ha fatto l’inglese a casa di Ayrton Senna, il suo mito, è qualcosa che davvero lascia senza parole. Partito in fondo al gruppo nella gara sprint, ha recuperato a suon di sorpassi chiudendo quinto. Poi, come se non bastasse, nella gara vera si è preso anche l’intero bottino. E anche qui non risparmiando attimi di grande classe. Una partenza bruciante, poi la lunga lotta con Max Verstappen, le sportellate e infine un sorpasso di forza, imperioso, che ha ribadito al giovane rampante che lui comunque è ancora lì, che venderà cara la pelle. Fino alla fine.
Il numero 33 per una volta è sembrato fragile, incapace di resistere al rivale che però aveva mazzolato più di una volta durante la stagione. Ma oggi no, era Hamilton il più forte. E forse lo è ancora in generale. Non è piaciuta la difesa a tutti i costi di Max, troppo dura e che ha rischiato di macchiare ancora una volta un Gp molto bello. La “punizione” è arrivata in pista e a dargliela è stata Lewis. Al quale veniva sempre imputato un fatto: di non saper emozionare, di non aver mai disputato Gp degni di entrare nella storia. Stavolta (come altre in realtà) lo ha fatto. E per questo merita la standing ovation.
Dietro i due big si sono mossi come potevano Sergio Perez e Valtteri Bottas, con il finlandese che l’ha spuntata con merito, dopo un weekend comunque sempre ad alti livelli. Così come ottimo è stato il fine settimana della Ferrari, che è tornata a farsi vedere spesso ai piani alti.
Il gap certo è ancora importante, ma Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. lasciano il Brasile convinti che il futuro può essere sicuramente positivo per la Rossa. Che chiude poi con un allungo deciso sui rivali della McLaren, che per una volta soffrono a tal punto da raccogliere solo un misero punto con Lando Norris. Ora il vantaggio della Ferrari in classifica costruttori si allarga, ma nei prossimi tre GP servirà continuare su questa scia per evitare sorprese.
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