Danilo Petrucci termina l’avventura in MotoGP a Valencia e svela qualche retroscena della sua lunga carriera.
L’addio di Valentino Rossi ha messo un po’ in ombra un altro addio, quello di Danilo Petrucci, che dai prossimi giorni comincerà la nuova avventura con la Dakar. Il capitolo MotoGP del pilota ternano si conclude con il 18° e ultimo posto al GP di Valencia, 21° posto in classifica finale con un magro bottino di 37 punti.
Applausi in pit-lane anche per Petrux, che è stato avvolto da un caldo abbraccio prima e al termine della gara. “Ho provato di tutto in gara, volevo davvero finire la gara. Nelle fasi iniziali tutti erano molto aggressivi. La mia ruota anteriore ha dato problemi. Non riuscivo proprio a frenare come avrei voluto. Poi mi sono detto che avevo una MotoGP KTM tutta per me e una pista, quindi mi sono divertito. È stato davvero un piacere vedere le persone intorno così felici”.
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Il rapporto con Ducati
Dopo un decennio di carriera nella massima serie non ha nulla da rimpiangere, porterà con sé tanti ricordi e un grosso bagaglio di esperienza utile per il futuro. “Non ho nulla da rimpiangere. Dopo, ovviamente, è sempre facile fare le cose meglio – ha sintetizzato Danilo Petrucci -. Nel 2016 avrei potuto vincere in Germania sotto la pioggia, avrei potuto vincere anche ad Assen, ma la moto si è rotta. Nel 2019 sono stato veloce, ma ho sofferto. La Ducati aveva un chiaro numero 1 nella squadra. Ne ho sofferto molto. Poi ho sbagliato e ho perso il 3° posto nel Mondiale”.
Petrux allude al suo allora compagno di squadra Andrea Dovizioso, con il quale era inizialmente amico, ma dopo la vittoria di Danilo al Mugello nel 2019, il rapporto è diventato difficile. E dopo lo scontro in qualifica ad Aragon il rapporto si è interrotto. Lascia un ottimo amico come Jack Miller, “è molto simile a me. Viene da molto lontano. Mi piacerebbe vederlo vincere in futuro. Ma tiferò anche per gli italiani”. Ai box Danilo Petrucci ha trovato la sua nuova KTM da rally: l’avventura sulla due ruote non è certo finita qui.