Il team principal Mercedes, Toto Wolff, accusa i rivali di avere “macchine irregolari”. Quello della Ferrari, Mattia Binotto, risponde così
È stato uno dei protagonisti indiscussi del weekend del Gran Premio del Brasile, Toto Wolff. Tra proteste contro le penalità inflitte alla sua Mercedes, un messaggio radio in cui mandava esplicitamente “tutti a fa***lo” e controaccuse di irregolarità rivolte ai suoi rivali, il team principal dei campioni del mondo in carica non è certamente passato inosservato.
Fin sulla griglia di partenza, quando ha sganciato l’ennesima bomba contro gli avversari: “In pista ci sono delle macchine irregolari”. A chi si riferiva? Alla Red Bull, a cui è stato consentita per motivi di sicurezza la sostituzione dell’ala posteriore di Max Verstappen? Oppure alla Ferrari?
Mattia Binotto ribatte a Toto Wolff
In tutti i casi la risposta del suo omologo della Rossa, Mattia Binotto, è stata piuttosto piccata: “L’ho sentito, ma non so cosa intendesse, non ne ho idea”, ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport Inghilterra. “Dovrà essere più preciso lui. Tutto questo weekend è stato segnato da questioni di squalifica, ali posteriori e nervosismo da parte di tutti. Ogni team sa quello che fa e la Fia controlla”.
Piuttosto, l’ingegnere italo-svizzero si è voluto concentrare sul suo Cavallino rampante, che ha portato a casa un buon quinto e sesto posto con i suoi due piloti, aumentando a 31,5 i punti di vantaggio sulla McLaren, al terzo posto in classifica costruttori.
Ferrari in grande crescita
Le prestazioni della SF21 rassicurano particolarmente il boss, soprattutto per i passi in avanti compiuti a livello tecnico anche in chiave 2022: “Il nostro motore non è ancora al livello di Mercedes e Honda, ma abbiamo recuperato parte del divario. La differenza si sta assottigliando sempre di più. Sapere quanto stiamo spingendo mi fa ben sperare in vista di un 2022 in cui potremo essere competitivi con gli altri a tutti gli effetti. Ma lo sapremo solo l’anno prossimo”.
Infine una battuta sulla corsa per il titolo mondiale tra Hamilton e Verstappen, che a Interlagos ha visto tornare alla vittoria l’iridato in carica, forte anche di un motore nuovo.
“Da una pista all’altra una vettura si può adattare meglio”, commenta. “In Messico la Red Bull aveva un vantaggio, qui lo ha avuto la Mercedes. Lo si vede anche dalla prestazione di Bottas, che non ha cambiato motore. Oggi la differenza tra i due è minima. Conterà molto come si adatteranno le vetture ai prossimi GP, due dei quali sono sono delle incognite per tutti (Qatar e Arabia Saudita, piste mai calcate prima dalla F1, ndr)”.
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