Alberto Tebaldi, insieme ad Uccio il più stretto amico e collaboratore di Valentino Rossi, racconta come ha vissuto il suo ritiro
Se Alessio “Uccio” Salucci è stato ed è il braccio destro di Valentino Rossi, allora Alberto Tebaldi è indubbiamente il braccio sinistro. Come l’altro sodale, legato da un’amicizia trentennale al Dottore, che nel tempo è evoluta fino a farlo diventare uno dei suoi più stretti e fedelissimi collaboratori, addirittura amministratore delegato della sua VR46.
Il loro incontro, manco a dirlo, fu segnato proprio dalle due ruote: “Intorno al ’93-’94 partivamo il giovedì per andare a vedere il GP del Mugello, con un gruppo di appassionati”, racconta “Albi”. “Partenza da Gabicce, ma la gara era da Misano subito. C’erano due gruppi, quelli con gli scooter e quelli con le moto. L’ho incontrato così in cima al Muraglione, io ero con una Ducati, lui con uno Zip ed era mostruosamente veloce, con il sorriso. Da allora siamo diventati amici fraterni. Ne abbiamo fatta tanta di strada”.
Fino ad arrivare al weekend del 14 novembre 2021, quello dell’addio del fenomeno di Tavullia alla MotoGP. Un passaggio che, inevitabilmente, ha segnato anche la vita del suo inseparabile Tebaldi: “Doveva essere un giorno triste e non volevo, mi sono sorpreso del fatto che sono felice”, racconta. “Vincere un Mondiale è diverso da vincere una gara, è più emozionante. Ma mi sono divertito, abbiamo festeggiato come se avessimo vinto un Mondiale ed è stato bellissimo. Questi sono momenti che ricorderò per sempre. Ci sono tante emozioni contrastanti, ma soprattutto gioia e orgoglio di essere stati partecipi di questa storia sportiva incredibile. Grazie a Vale”.
Strano a dirsi, dunque, ma un addio che avrebbe potuto portare con sé tristezza e malinconia è diventato in realtà, per gli uomini di Valentino Rossi, l’ennesima occasione per fare festa, come se avesse sostituito quel maledetto decimo titolo iridato che in carriera il numero 46 non è mai riuscito a portare a casa. Anche perché la sua figura non abbandonerà davvero il paddock del Motomondiale ancora per molto tempo: il nove volte iridato non sarà più pilota, infatti, ma il suo lascito continuerà ad aleggiare sul circus a due ruote.
“Ha una grande generosità sportiva, nessuno durante la sua carriera ha dato tutto agli altri come ha fatto lui”, prosegue Tebaldi. “Lascia una grande eredità, quindi è come se non lasciasse questo sport, ha dato tanto di lui e continuerà a dare tantissimo. Valentino ha una visione sempre proiettata al futuro. Oltre che quello che ha fatto dal lato sportivo e imprenditoriale, l’aspetto in più è che ci ha fatto divertire tanto. E questo è un suo grande pregio”.
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