Il parere sulla carriera e sul ritiro di Valentino Rossi di un altro dei suoi grandi storici avversari, Dani Pedrosa
C’era anche lui, Dani Pedrosa, nel paddock del Gran Premio di Valencia per salutare Valentino Rossi, giunto alla sua ultima gara in carriera in MotoGP. Lui che del Dottore è stato uno strenuo avversario per tanti anni, riconosciuto dallo stesso diretto interessato come uno dei più tosti, ma prima ancora anche un grande ammiratore.
Lo stesso spagnolo ricorda bene come fu dura ritrovarsi a lottare in gara contro colui che prima di allora era stato il suo mito incontrastato: “Nei primi anni della MotoGP fu difficile per me liberarmi pienamente di quel rispetto speciale che hai per qualcuno così importante e, fino a quando non sono stato capace di superare questa sorta di sudditanza psicologica, non potevo davvero batterlo nei duelli”, ammette. “Questo mi ha rallentato inizialmente, poi piano piano ho imparato a fare i conti con il fatto che quel pilota, Valentino Rossi, oltre che un mio idolo fosse anche un avversario. E lì ho trovato la forza di attaccarlo, di lottare con lui e qualche volta pure di batterlo”.
Fatto sta che il fenomeno di Tavullia ha finito per segnare in modo decisivo anche la carriera dell’ex bandiera della Honda: “Per me è stato il punto di riferimento chiaro e un rivale molto forte, dal quale ho imparato molto e con il quale ho vissuto battaglie incredibili”, ammette. “Sono molto, molto felice di poter dire e di sapere personalmente di essere stato un suo rivale importante e di essere stato in tante occasioni al suo livello in MotoGP“.
Il ritiro di Valentino Rossi secondo Pedrosa
Pedrosa, che diversi anni prima di Valentino Rossi decise a sua volta di appendere definitivamente il casco al chiodo, ha vissuto stavolta da spettatore il fine settimana dell’addio al Motomondiale del nove volte campione del mondo: “Un momento davvero unico”, lo descrive. “A lui si è rivolto tutto il pubblico e anche molti piloti. C’è stata un’atmosfera molto bella per tutto il fine settimana, spero si sia divertito al massimo. Intimamente è molto difficile prendere la decisione di ritirarsi, ma il giorno in cui arriva il ritiro è ancora più forte”.
E ora che sarà del numero 46 senza la MotoGP? Dani ha un consiglio da dargli, essendoci passato prima di lui: “È importante che Vale colmi subito quel vuoto che tra un po’, inevitabilmente comincerà a sentire. Dovrà scegliere cose che lo emozionino, ma credo che da questo punto di vista lui sia al sicuro, visto che diventerà padre. Niente altro, se non un figlio, potrebbe entusiasmarlo tanto quanto quello che ha fatto finora nelle corse. Ovviamente un figlio è il massimo che ti possa capitare nella vita e sono sicuro che riempirà tanti momenti”.
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