A una settimana di distanza dal duro duello nel Gran Premio del Brasile, Lewis Hamilton e Max Verstappen hanno ancora idee opposte
Una settimana dopo, mentre il circus della Formula 1 si è ormai allontanato dal Brasile per volare in Qatar, sede del prossimo Gran Premio, nelle consuete conferenze stampa di rito della vigilia continua a tenere banco il duello duro, con il coltello fra i denti, tra i due contendenti al titolo mondiale.
Quello nel corso del quale, domenica scorsa, Max Verstappen ha spinto fuori pista Lewis Hamilton. Se ne parla davanti ai microfoni dei giornalisti e se ne parla anche nell’aula della direzione gara: già, perché la Mercedes ha presentato un reclamo, menzionando non meglio specificate nuove prove, e chiedendo una penalizzazione nei confronti del rivale della Red Bull.
L’udienza per decidere sul ricorso è cominciata ieri ma si concluderà solo oggi. Intanto, però, sono stati i diretti interessati ad esprimersi, e ha sorpreso in particolare l’ammissione del campione del mondo in carica di avere modificato il suo punto di vista rispetto alla valutazione che aveva dato inizialmente a caldo, dopo aver rivisto le immagini.
“Non ho molto da dire: in quel momento ho pensato solo a correre”, ha dichiarato l’anglo-caraibico. “Lamentarsi ti blocca, e inoltre è difficile giudicare un episodio che non ho studiato da tutte le angolazioni. Ma ora che l’ho rivisto meglio, ho un’idea diversa, ovviamente. Tutti, anche quelli che non corrono, hanno un’opinione su quel duello, ma terrò il mio pensiero per me”.
Hamilton cambia idea ma non si sbilancia, dunque. Mentre Verstappen resta graniticamente del suo parere: il suo comportamento è stato corretto, non merita alcuna sanzione e, se tornasse indietro, lo rifarebbe.
“Siamo piloti, sappiamo esattamente cosa possiamo o non possiamo fare in macchina”, sostiene l’olandese. “Stavamo combattendo duramente e lealmente, le mie gomme erano abbastanza usurate e staccavamo molto tardi in frenata. Se avessi girato più bruscamente a sinistra, sarei finito in testacoda. È per questo che siamo piloti: ho cercato di controllare la macchina e oggi farei esattamente le stesse cose. Non ho rivisto l’episodio e non ne avevo bisogno, visto che stavo guidando e so esattamente cosa sia successo. Tuttavia la richiesta di revisione da parte di Mercedes non mi sorprende, così funzionano le cose. Onestamente non ci penso nemmeno a prendere una penalità ma, se la prendessi, non sarebbe la fine del mondo”.
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