Anche dopo il ritiro di Valentino Rossi, Casey Stoner ha ancora qualcosa da dirgli. E non è particolarmente affettuosa
Valentino Rossi è ormai un ex pilota di MotoGP. Eppure, anche dopo il suo ritiro, anche dopo la straordinaria cerimonia di addio che lo ha visto protagonista al Gran Premio di Valencia, evidentemente i suoi storici avversari hanno ancora qualcosa da dirgli.
Lo faranno in un documentario ad episodi che uscirà a partire da domani, domenica 21 novembre, sulla piattaforma in streaming Dazn. Ma qualche anticipazione filtrata anticipatamente ci ha già regalato delle dichiarazioni che fanno davvero discutere.
Stoner e gli altri: i pareri su Valentino Rossi
Una tra tutte quella di Casey Stoner, che nonostante la stretta di mano di riconciliazione e lo scambio dei caschi avvenuto proprio in occasione della gara conclusiva del Dottore, evidentemente ha ancora il dente avvelenato.
“Una sua debolezza è stata quella di essersi creato nemici di cui non aveva bisogno”, sono state le parole del Canguro mannaro. “Non voglio mentire, era bello vederlo soffrire a inizio stagione”.
Più conciliante, benché ai suoi tempi sia stato molto ostile, è Jorge Lorenzo: “Dall’odio all’amore c’è una riga molto sottile, è impossibile essere amico del tuo più grande rivale. Provavo a spingere ma non mi mollava, lo faceva lui e non lo mollavo. Un rivale non si cerca ma, ecco, non dispiace neppure averlo”.
Quei rivali italiani del Dottore
Chi un nemico pubblico numero uno sembra proprio esserselo andato a cercare, ai tempi, è invece Max Biaggi, come lui stesso ammette: “Guarda caso c’erano due italiani: uno un po’ più grande e un altro che era arrivato da poco ma che aveva grandi potenzialità. Secondo me non è nata a caso, entrambi poi abbiamo fatto in modo che si incendiasse… anche anzitempo. Potevamo gestirla meglio”.
L’ultimo ad intervenire è Andrea Dovizioso, che da avversario si è ritrovato a diventare l’ultimo compagno di squadra in carriera di Valentino Rossi: “Era bello lottare con lui perché sapevi interpretare la sua mossa e quindi la lotta veniva bella. Lui però le gomme le consumava poco. In Qatar ci provai fino alla fine ma non ce la feci. Diciamo che fu un bel secondo posto”.
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