La strategia Ferrari ad una sosta non ha pagato a Losail. Sainz recrimina, Leclerc si dice sorpreso dalla concorrenza.
E’ stata una Rossa incolore quella vista in azione in Qatar malgrado entrambe le vetture abbiano concluso a punti e a pieni giri, precedendo le McLaren, principali rivali per la classifica marche. Nel complesso né Sainz, né Leclerc sono stati in grado di mettersi in mostra, al contrario i due sono apparsi passivi e in balia della concorrenza più agguerrita o forse, semplicemente con più fiducia.
“E’ stato difficile scattare con le medie”, ha analizzato Carlos, settimo. “Temevamo che potesse succedere qualcosa alle gomme anteriori, per cui abbiamo optato per essere conservativi”.
L’ansia di un ritiro ha portato il box di Maranello a scegliere la strada della cautela non solo nello stint iniziale, ma pure dopo il passaggio alle dure. “Personalmente mi sono annoiato. Non amo correre così. La macchina aveva il passo, tuttavia il muretto ha deciso di non rischiare”.
Un po’ più soddisfatto il compagno di squadra Charles, che partiva tredicesimo ed è giunto ottavo. “La prima parte di gara mi è servita ad adattarmi al nuovo telaio”, ha sostenuto il monegasco ricordando il grande lavoro fatto dai meccanici Ferrari per sostituirgli lo chassis danneggiato durante le qualifiche. “In ogni caso mi sentivo a mio agio. Anche se ho dovuto modificare alcune impostazioni sul volante, una volta trovati tutti settaggi corretti sono andato bene”.
A colpire il #16 sono stati invece gli avversari, più competitivi del previsto. “Vedere l’AlphaTauri e l’Alpine così forti ci ha sorpreso in negativo. Dobbiamo capire perché il loro ritmo è stato tanto sostenuto rispetto al nostro”, ha chiosato, lui che aveva parlato di un GP nettamente più agevole per la SF21 rispetto alla sessione dedicata alla caccia al tempo.
A due eventi dalla fine l’equipe modenese continua ad essere terza tra i costruttori.
Chiara Rainis