Bottas a gamba tesa verso la dirigenza Mercedes. Il finlandese accusa il team di fornirgli una W12 meno potente di quella di Hamilton.
Mancando ormai soltanto due gare alla fine della stagione e del suo percorso in Mercedes Valtteri Bottas ha deciso di sbottonarsi e non tenersi più dentro nulla di quel disappunto che lo anima da tempo. Dal 2017 in avanti il finlandese ha vissuto da secondo di Hamilton e per la maggior parte delle volte si è dovuto accodare al capitano senza poter dire la propria.
Certo, rubando le parole al boss Wolff, il #77 non è un campione alla Lewis, e ancor di più non è un personaggio carismatico capace di reggere la pressione, le luci della ribalta e un eventuale confronto alla pari con il compagno, in ogni caso, dopo il GP del Qatar non ci ha messo né uno né due a puntare il dito contro Stoccarda, rea di avergli fornito un’auto non all’altezza.
Le accuse di Bottas alla Mercedes
Chiamato a motivare le scarse performance di Losail, culminate con il ritiro per lo scoppio di una gomma, il driver di Nastola ha identificato nella macchina la ragione principale.
“Il motivo lo conosco, ma non posso entrare nel dettaglio”, ha confidato all’Ilta Sanomat. “Sicuramente la mia vettura non è più la stessa di prima, o perlomeno non è quella che guida il mio team mate”.
Che dunque i vertici tedeschi abbiano deciso di sabotare il #77 dotandolo di un mezzo non all’altezza? Non ci sarebbe da stupirsi dato che a breve il nordico partirà destinazione Alfa Romeo. E in ogni caso quella che il pilota in uscita venga abbandonato al proprio destino è storia vecchia. Altro episodio da non sottovalutare è quello accaduto in Messico quando allo start il 32enne avrebbe favorito, chissà se volontariamente, il “nemico” Verstappen, mandando su tutte le furie Mr. Toto.
Chiara Rainis