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Superbike, l’Italia ha futuro: tre piloti su cui puntare nel 2022

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Matteo Bellan

Italia ben rappresentata nel Mondiale Superbike. Nel 2022 con Locatelli, Rinaldi e Bassani si può pensare di fare ancora meglio rispetto al 2021.

Michael Ruben Rinaldi (©Getty Images)

Il campionato mondiale Superbike 2021 è terminato domenica in Indonesia e ha lasciato buone sensazioni per il futuro. C’è un nuovo re della categoria, il 25enne Toprak Razgatlioglu, che ha chiuso il dominio Rea-Kawasaki durato sei anni.

Il turco può diventare l’uomo simbolo del WorldSBK, a meno che non decida di passare in MotoGP nel 2023 o successivamente. Non gli piace troppo parlare, ma in pista sa dare spettacolo e questo è quello che conta. In vista del 2022 c’è grande fiducia nel riuscire a vedere un’altra stagione avvincente come l’ultima. E dovremmo vedere anche un’Italia ancora più protagonista.

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Locatelli, Rinaldi e Bassani: Italia forte in Superbike

Andrea Locatelli (©Getty Images)

In classifica generale dietro al trio Razgatlioglu-Rea-Redding si sono piazzati due italiani, Andrea Locatelli e Michael Ruben Rinaldi. Il pilota Yamaha era all’esordio nel Mondiale Superbike e ha disputato un ottimo anno. Arrivare quarto da rookie, preceduto solo dai tre maggiori top rider del campionato, è un grande risultato.

Locatelli è partito “piano”, dovendo apprendere tanto della sua R1 e del WorldSBK, ma da Assen ha cominciato ad avere un rendimento importante. È salito sul podio quattro volte e in altre quattordici occasioni ha chiuso in top 5. Grande costanza per il 25enne di Alzano Lombardo, che con un’annata così alle spalle può pensare di aumentare l’asticella nel 2022. Certo, condividere il box con il campione in carica Razgatlioglu non sarà facile.

E ci si aspetta passi avanti anche da Rinaldi, rilanciatosi nel 2020 con il team indipendente Go Eleven e poi promosso da Ducati nel team ufficiale Aruba Racing. Ha ottenuto tre vittorie e altri quattro podi, però gli è mancata costanza di risultati. Il talento c’è e sicuramente nel 2021 ha imparato tanto, quindi nel prossimo Mondiale Superbike immaginiamo di vederlo con continuità a giocarsi le prime posizioni.

Il ritorno in Ducati di Alvaro Bautista, pilota che ha un fisico più simile al suo, può essergli di aiuto. Con Scott Redding c’era grande differenza fisica e dunque i due avevano esigenze diverse talvolta. Con lo spagnolo dovrebbe essere più semplice lavorare nella stessa direzione per il team.

Infine, non si può non citare Axel Bassani. Rispetto a Locatelli, che arrivava da campione del mondo Supersport e guidava per un team ufficiale, il 22enne veneto ha rappresentato una grande sorpresa da esordiente nel WorldSBK. Non veniva da un 2020 esaltante e non ci si aspettava che potesse fare i risultati che abbiamo visto quest’anno.

Bassani si è trovato a suo agio con la Ducati Panigale V4 R e ha dimostrato che il team Motocorsa Racing di Lorenzo Mauri ha fatto bene a puntare su di lui. Al debutto nel Mondiale SBK ha ottenuto un podio e altri cinque piazzamenti in top 10. Per ventiquattro gare su trentasette totali ha chiuso nei primi dieci. Il nono posto finale in classifica testimonia il suo valore. Nel 2022, con più esperienza alle spalle e magari con un po’ più di supporto da Ducati, può fare ancora meglio.

Locatelli, Rinaldi e Bassani: l’Italia in Superbike sembra avere un buon futuro. Starà a loro giocarsi bene le carte di cui dispongono. Il potenziale è decisamente alto. I riferimenti della categoria oggi sono altri, ma loro possono prendersi uno spazio da protagonisti.

Axel Bassani (©Getty Images)
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Matteo Bellan

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