Una Ferrari 312T falsa è stata intercettata dall’Agenzia delle Dogane a Chiasso. Le autorità si sono insospettite leggendo il documento allegato.
Le Ferrari, si sa, fanno sempre gola, in qualunque loro forma. Siano esse stradali o da corsa, sono un po’ il sogno di tutti. Ecco perché non capita di rado che se ne trovino di contraffatte. L’ultimo, eclatante caso è avvenuto in questi giorni nelle vicinanze di Chiasso.
L’esemplare in questione è la 312T di Niki Lauda, ritrovata nel pianale di un camion diretto in Svizzera. A fare la scoperta l’Agenzia Doganale assieme alla Guardia di Finanza colpiti dalla bolla di accompagnamento alla monoposto che parlava di “modello show car in vetroresina” e dal valore ampiamente al di sotto di quello che ci si potrebbe attendere per un gioiello storico del genere. Stiamo infatti parlando di una delle Rosse più vincenti della storia del Circus moderno, con 6 successi nel 1975, anno che portò a Maranello il titolo piloti e costruttori, e 3 nel 1976. Inoltre si tratta di una macchina particolarmente innovativa, dotata di un motore più potente rispetto alla sorella maggiore e dotata di cambio trasversale.
Chi è il truffatore
Stando agli elementi diffusi, chi ha organizzato la truffa non è legato al mondo dell’automotive. L’uomo in questione sarebbe infatti impegnato nell’edilizia. Tra le anomalie rivelate sul mezzo che hanno fatto scattare le indagini anche la scritta Ferrari situata all’altezza del cruscotto all’interno del contagiri.
Come provato dalla perizia effettuata l’autovettura non è stata prodotta dall’azienda emiliana, di conseguenza per l’esportatore è scattata nell’immediato una denuncia per “contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o prodotti industriali, oltre che per introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi”.
Chiara Rainis