Un ex campione di motocross, con un passato nel Motomondiale, torna sull’addio di Valentino Rossi in maniera molto particolare
L’addio di Valentino Rossi al mondo delle due ruote ha colpito tutti, chi in una maniera, chi in un’altra. Tanti i messaggi di affetto, ma anche chi ha voluto approfittare dell’occasione per dire la sua sul campione di Tavullia e creare dibattito.
Jean-Michel Bayle sull’addio di Valentino Rossi
Tra coloro che hanno voluto rendere omaggio al Dottore c’è anche un ex campione del mondo di motocross, ma con un passato anche nel Motomondiale, come Jean-Michel Bayle. Che in un lungo post sulla sua pagina ufficiale di Facebook ha detto la sua.
“Sono stato un po’ discreto sull’ultima gara di Valentino Rossi“, scrive. “Ma anche se ho un immenso rispetto per il suo enorme palmares, questo tipo di carriera non mi fa sognare forzatamente e vi dirò perché. Amo l’avventura, la scoperta, l’esplorazione perché per me è il senso della vita, questo comportamento è penso inserito nel Dna dell’essere umano. Così ho difficoltà ad esaltarmi davanti al quinto, sesto, o settimo titolo vinto da uno sportivo anche se l’impresa rimane enorme”.
Nel mirino quindi finisce non solo Valentino Rossi, ma anche tutti quei campioni che non si sono confrontati in altre discipline: “Per me la vita è un’avventura e niente è più bello della scoperta di nuovo orizzonte, di nuova sensazione: è una modalità di funzionamento”, ha aggiunto il francese. “Quindi rimanere nel suo ambiente, dominarlo, schiacciarlo è un modo di funzionare molto diverso che assomiglia più al comportamento di un capo politico che ad un avventuriero. Volere rimanere e dominare il proprio ambiente sportivo richiede strategia, riflessione, politica e influenza e trovo che questo toglie magia”.
Il futuro di Vale e l’elogio di Petrucci
Insomma Valentino Rossi doveva osare. Ma alla fine Bayle usa comunque parole al miele per il campione: “Bellissime le immagini viste a Valencia, anche se una vittoria o un podio sarebbe stato molto meglio per finire questa incredibile carriera, ma quando si fanno durare troppo le cose ci si ritrova di fronte comunque ai cambiamenti. Ma sono sicuro che non è finita, che Valentino troverà ancora il modo di guidare su una MotoGP e forse anche di partecipare a un Gran Premio per darsi la possibilità di andare a prendere questo 200° podio. Sta continuando ad influenzare questo mondo in un altro modo, perché è difficile cambiare“.
E nel suo post ha voluto citare un altro pilota che a Valencia ha chiuso la sua carriera in MotoGP per tentare con le moto da enduro: “Questo weekend è stato anche l’ultima gara di Danilo Petrucci: è passato molto più inosservato ma seguirò con interesse il suo futuro che sono certo sarà molto interessante“.
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