Razgatlioglu ha coronato il sogno di vincere il titolo mondiale Superbike ed era sicuro di potercela fare con Yamaha. Lo racconta Dosoli.
Per Yamaha anno veramente speciale il 2021. Ha trionfato a livello mondiale in MotoGP, Superbike e Supersport. Un tris di trionfi che fa felice la casa di Iwata.
Quello che mancava da più tempo era il titolo SBK. Era il 2009 quando l’allora esordiente Ben Spies regalò al marchio dei tre diapason la prima corona iridata nella categoria. Sono serviti dodici anni per il bis, riuscito a Toprak Razgatlioglu al termine di una stagione fantastica.
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Yamaha Superbike, Dosoli esalta Razgatlioglu
Andrea Dosoli, road racing manager Yamaha, ha così commentato la stagione 2021: «È stata fantastica. Vincere la tripla corona significa molto. Forse è stata la migliore stagione di sempre in Superbike, non ne ricordo una con tre piloti e tre costruttori diversi che hanno lottato in ogni singola gara per il podio. Complimenti al team e a Toprak, che non ha mai sbagliato e ciò dimostra il suo talento».
Dosoli sottolinea il grande passo avanti fatto rispetto al campionato scorso, avvenuto per merito di tutto il gruppo Yamaha: «Il 2020 non è stato facile, con una nuova moto e un nuovo pilota. Abbiamo capito di cosa Toprak necessitasse per essere regolarmente sul podio. I ragazzi a Gerno di Lesmo hanno fatto un lavoro meraviglioso. Ringrazio tutti per ciò che hanno fatto».
Il manager italiano ha raccontato anche dell’ingaggio di Razgatlioglu, convinto del progetto che gli è stato proposto e mai dubbioso della scelta fatta: «Mi ha colpito che quando ci siamo incontrati per la prima volta – riporta Speedweek – ha detto “Voglio essere campione del mondo con Yamaha”. Ricorderò sempre queste parole. Ero sicuro al 100% che sarebbe stato il pilota giusto per noi».
Il pilota turco e Yamaha erano sicuri che avrebbero potuto vincere insieme. Ci sono riusciti, dopo un primo anno in cui le parti hanno dovuto apprendere un po’ di cose prima di togliere la corona del WorldSBK a Jonathan Rea e a Kawasaki.
Razgatlioglu sognava il primo titolo e Yamaha sognava di conquistarne un altro dopo l’unico ottenuto con Spies. Missione compiuta.