Le prestazioni in crescita della Mercedes hanno destato parecchi sospetti anche tra chi non è in lizza per il titolo come Alonso.
Non è certo la prima volta che Fernando Alonso attacca i commissari della FIA. Nelle scorse settimane il pilota dell’Alpine era già entrato a gamba tesa accusando l’ente controllore di comportamento razzista ed eccessivamente buonista nei confronti dei britannici. Parole dure, a cui, come facilmente immaginabile, sono seguite smentite da parte della direzione di gara nella persona di Michael Masi.
Dunque, non desta sorpresa che il Samurai se la sia presa per quanto accaduto in Brasile il mese scorso. La ragione della sua rabbia è la penalità troppo blanda inflitta a Lewis Hamilton per aver sostituito una componente fondamentale del motore. Per l’iberico, in pratica, l’asso della Mercedes avrebbe dovuto scattare dal fondo griglia e non solo cinque posizioni più indietro rispetto all’esito della Sprint Qualifying.
“Coloro che hanno superato un certo numero di motori all’anno dovrebbero partire ultimi”, ha detto ad AS.
Un’osservazione, questa, sposata in pieno dal leader della generale Max Verstappen che, un po’ maliziosamente, ha criticato la regola in uso. “Così facendo i tedeschi potranno cambiare unità endotermica ogni corsa minimizzando i contro e beneficiando di una maggior potenza”.
In soldoni un po’ per tutti le Frecce Nere vengono favorite dai federali. Di certo per i due round conclusivi di un mondiale 2021 di F1 combattuto sì, ma addensato da polemiche, a volte sterili, specialmente tra i boss delle scuderie che si stanno giocando la coppa, il talent scout Red Bull Helmut Marko assicura che da parte loro non ci sarà alcun escamotage tecnico. La RB16B dell’olandese in Arabia Saudita e ad Abu Dhabi non avrà aggiornamenti per tentare l’aggancio e il sorpasso sulla Stella e nemmeno una PU più fresca, o ritoccata ad hoc dalla Honda.