A Jeddah il duo Ferrari non si è visto, eppure al traguardo sia Leclerc, sia Sainz si sono detti soddisfatti della loro prestazione.
Più di lì la Ferrari non va. Anche nel GP dell’Arabia Saudita le due SF21 hanno concluso in settima e ottava piazza senza mai dimostrare di poter fare di più, salvo nei primi giri, durante i quali Sainz ha cercato di risalire la china per riparare agli sbagli commessi in qualifica.
“È stata una gara dura sia fisicamente, sia mentalmente per via delle due bandiere rosse”, ha analizzato Carlos cospargendosi il capo per l’errore commesso nel Q2, ma compiacendosi per aver sempre attaccato. “Avrei potuto chiudere tra i primi cinque se sabato pomeriggio fosse andata diversamente. In ogni caso mettere in scena una rimonta come quella che ho realizzato è stato molto bello”.
Decisamente soddisfatto malgrado l’esito non esaltante delle sue 50 tornate Charles Leclerc, protagonista pure di un contatto nelle battute iniziali con la RB16B di Perez.
“Alla prima Virtual Safety Car ho pensato: ‘ah, finalmente un po’ di fortuna questa stagione!’. Tre giri dopo bandiera rossa. Abbiamo perso tre posizioni e con le gomme hard faticavo. Ogni ripartenza perdevo posizioni”, ha raccontato il monegasco.
“Nell’ultimo stint ho avuto un po’ di giri liberi e ho provato a fare la differenza con il passo. Questa è una pista in cui è molto difficile sorpassare, ho provato a recuperare, ma non sono andato oltre il piazzamento ottenuto”, ha aggiunto manifestando la propria frustrazione per un risultato non arrivato.
In ogni caso, sebbene Ricciardo abbia concluso davanti ai due portacolori di Maranello, la scuderia italiana può darsi per certa quale nuova terza classificata tra i costruttori. Un traguardo che deve suonare come benaugurante e sprone a fare di più e meglio con l’ingresso delle auto ad effetto suolo.
Chiara Rainis