Gli episodi di Jeddah gettano ombre sull’atto finale del campionato. Hamilton e Verstappen hanno messo in pista tutte le loro armi, ma sono andati troppo oltre
A Jeddah un giorno di ordinaria follia. C’è da dire che la direzione gara c’ha messo del suo, ma poi il resto lo hanno fatto loro, Lewis Hamilton e Max Verstappen, i rivali per il titolo, che da inizio stagione se le danno di santa ragione, a parole, con i fatti, anche con tutta la loro furbizia.
Lo si era capito già da Imola che tra i due sarebbero state scintille. E così è stato. Quel contatto alla prima curva era stato un avvertimento a Lewis, che Max voleva lottare finalmente per il Mondiale e che avrebbe usato le maniere forti. L’inglese ha risposto da par suo con una manovra dura ma pulita a Portimao. Poi le scaramucce sono continuate, fino a sfociare nell’incidente di Silverstone, con Hamilton a buttare fuori Verstappen e con una pena che, a dire il vero, non ha soddisfatto nessuno.
Quell’episodio ha acceso la miccia di una conflitto che, visto il carattere focoso dell’olandese, era inevitabile che finisse come vediamo ora. L’insoddisfazione di Max ha portato ad un’escalation del conflitto, colpa anche di un Hamilton furbo, che mai ha fatto realmente i conti con le conseguenze dei suoi errori. C’è da dire però che poi il numero 33 della Red Bull ha esagerato. Come a Monza, quando ha cercato platealmente il contatto e per poco lo scontro non ha conseguenze ben peggiori.
Ieri in Arabia Saudita l’ennesimo atto di una battaglia che ha visto i due mettere in campo le loro armi, quelle peggiori però. Da una parte la furbizia di Hamilton, che prima dice di non capire il rallentamento dell’avversario per poi smentirsi poco dopo, quando ammette che non avrebbe voluto superarlo lì per poi riconcedergli subito la scia.
Dall’altra Verstappen, nel momento più delicato, è tornato a mostrare il suo nervo scoperto, quella irruenza che lo ha sempre contraddistinto ma che adesso lo sta danneggiando in maniera importante. La tensione c’è, da ambo le parti, ma Lewis la sta gestendo meglio, vista la sua esperienza. Dalla sua poi ha la consapevolezza di essere il più veloce in questo finale di stagione.
Cosa che invece non a che innervosire di più proprio Verstappen, che in pochi mesi si è visto annullare un vantaggio di 32 punti sul rivale. Ad Abu Dhabi speriamo che sia spettacolo vero, pulito, non macchiato da altri episodi strani, da inchiesta. Ne va della credibilità della F1.
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