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Motomondiale

Il boss Shinichi Sahara ammette le responsabilità della Suzuki

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Luigi Ciamburro

Shinichi Sahara ammette che il vero problema della Suzuki non sono i piloti, ma il pacchetto tecnico della GSX-RR.

Joan Mir (getty images)

Suzuki ha raggiunto un traguardo storico nel 2020 vincendo il titolo MotoGP, ma non è riuscito a difendere il trofeo iridato. Joan Mir e Alex Rins non hanno conseguito nessuna vittoria, complice un ritardo tecnico della GSX-RR ben evidente. Mentre gli altri costruttori hanno fatto passi in avanti, la Casa di Hamamatsu non è riuscita a evolvere il suo prototipo di pari passo rispetto agli avversari.

Il project leader Shinichi Sahara ha ammesso che il problema sia più nel pacchetto moto che nei piloti stessi. “La nostra prospettiva per questa stagione era di essere un contendente per il campionato come lo eravamo in passato – spiega a Motomatters -, piuttosto che un campione che difendeva il titolo. Abbiamo fatto tutto il possibile, ma il nostro il pacchetto non era abbastanza forte per vincere il campionato. Yamaha e Quartararo avevano un pacchetto migliore e più competitivo del nostro”.

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I prossimi obiettivi Suzuki

Nel test di Jerez di fine anno si è visto qualche progresso sulla GSX-RR, ma basterà a riguadagnarsi la fiducia dei due piloti spagnoli in scadenza di contratto a fine 2022? “Penso che Joan sia uno dei migliori piloti della MotoGP oggi perché ha vinto il campionato nel 2020. Abbiamo perso nel 2021 non per colpa sua, ma perché gli mancava qualcosa sulla nostra moto”, ha aggiunto Sahara.

I problemi principali risiedono nella prima parte di gara e nelle qualifiche, mentre nel finale la Suzuki riesce a guadagnare terreno, ma è troppo tardi per essere davvero competitivi in chiare iridata. “Non abbiamo mai sottovalutato le qualifiche. Abbiamo sempre fatto di tutto per ottenere una posizione il più alta possibile in griglia, ma il nostro duro lavoro non ha dato i suoi frutti. A volte è stata solo sfortuna, come una bandiera gialla durante un time-attack o un incrocio con altri piloti. In ogni caso, i piloti veloci sono sempre veloci a prescindere, quindi dobbiamo migliorare la nostra prestazione in classifica”.

Shinichi Sahara (getty images)
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Luigi Ciamburro
Tags: joan mir

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