Pol Espargarò si lascia andare su chi è il più forte attualmente in MotoGP: il suo compagno Marc Marquez
Una stagione di adattamento alla Honda difficile, ma comunque in crescendo per Pol Espargarò. Un’annata vissuta al fianco di Marc Marquez, con il quale ha anche condiviso un podio. Ben poco però per una Casa come quella giapponese che punta a ben altri traguardi.
Tre vittorie e un secondo posto ad Aragon per il talento di Cervera, che Espargarò ha avuto modo di studiare da vicino per tutta la stagione. E grazie al qual la Honda è tornata a essere una moto capace di lottare per il podio, dopo un’annata, la scorsa, vissuta praticamente senza aggiornamenti visto che la sua prima guida è mancata.
Marquez si è visto solo a sprazzi, colpa anche di un braccio destro che ha faticato per tutta la stagione a trovare la condizione migliore. L’infortunio dello scorso anno è stato più complicato del previsto, ma secondo il compagno di box, nonostante da due anni i padroni della MotoGP siano stati Joan Mir e Fabio Quartararo, il più forte è sempre lui: “Per me Marc Marquez è ancora il migliore, perché ho visto quello che fa, è un talento completamente differente. L’asticella la detta sempre lui, il più veloce, e abbiamo visto che quando sta bene è capace di vincere”.
E trova anche una giustificazione per i risultati del 2021 di Marquez: “Quest’anno non è stato regolare come in passato, ma anche la moto non è stata all’altezza perché ci sono state diverse cose che non ci hanno permesso di essere veloci quanto avremmo voluto”.
Espargarò, alla prima stagione in Honda ufficiale dopo quattro anni in Ktm, ha vissuto un adattamento alla nuova moto abbastanza complicato, complice, come detto, anche uno sviluppo della moto reso complicato dall’infortunio del compagno di squadra. Solo l’impiego di Marquez a tempo pieno anche nei test ha fatto ritrovare alla casa giapponese la “via di casa”. E i risultati, nell’ultima parte di stagione, sono arrivati.
Ma Espargarò continua a ritenere Marquez il più forte anche per questo: “Molte volte lui è l’unico capace di essere veloce con questa moto, e questo denota un talento differente e un modo diverso di guidare la moto che, forse, si ottiene anche con tanta esperienza e con il tempo”.
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