Il responsabile del progetto Yamaha, Lin Jarvis, ha parlato del rapporto con Maverick Vinales. E ha detto la sua su motivo per cui non ha funzionato
Un’annata davvero difficile quella vissuta da Maverick Vinales. Dopo la vittoria all’esordio con Yamaha, a metà stagione il cambio di casacca e un futuro che ora vede lo spagnolo lottare con l’Aprilia.
Il successo in Qatar, al primo appuntamento mondiale del 2021, aveva fatto sperare in un cambio di rotta dello spagnolo, che con la paternità e l’addio al team ufficiale dello “scomodo” Valentino Rossi poteva ora avere davvero vivere un cambio di rotta importante per la sua carriera.
Vinales, una stagione sulle montagne russe
Vinales, nelle sue stagioni in Yamaha, aveva sempre fatto vedere lampi di talento, ma era la costanza che lo aveva frenato. Poi però, dopo quel successo, è arrivata l’ascesa prepotente del suo nuovo compagno, Fabio Quartararo. Una presenza che, ancora una volta, lo spagnolo ha digerito poco.
E alla fine, tra delusioni e tensioni, il rapporto con Yamaha si è velocemente deteriorato. Tanto che la casa di Iwata è arrivata ad accusarlo in Stiria di sabotaggio per fuorigiri e danneggiamento del motore. Un episodio che ha portato alla rottura traumatica del rapporto. Un episodio che ha scosso Vinales, che poi ha scelto il progetto Aprilia per tornare in MotoGP.
Jarvis e il rapporto con Top Gun
A parlare di quel momento traumatico per Yamaha e per Vinales è stato in una recente intervista a Todocircuito il responsabile del progetto della casa di Iwata in MotoGP Lin Jarvis: “Potevamo anticipare. È difficile perché è successo e si è evoluto in modo tale che non ce lo aspettavamo”, ha detto. “Quando Maverick ha rinnovato con noi per due anni e Valentino se ne stava andando, direi che probabilmente avevamo la squadra più forte in griglia per iniziare la stagione“.
Vinales poteva diventare il leader della squadra per via dei suoi progressi in pista, ma ha inciso la presenza di Valentino Rossi: “Maverick era al quinto anno e normalmente avrebbe progredito fino a diventare un leader della squadra, perché arrivava sempre prima di Valentino. Lui ha così tanta storia e così tanti legami con la Yamaha che a volte poteva gettare un’ombra sul suo compagno di squadra”.
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