Tutti i riflettori domenica saranno puntati su Verstappen ed Hamilton. Ma cosa ne pensa l’ex capo della F1 Ecclestone?
Classifica generale alla mano, quella piloti dice 369,5 punti per Hamilton e Verstappen, mentre scorrendo quella costruttori leggiamo 587,5 lunghezze per Mercedes, contro le 559,5 di Red Bull. Numeri che fanno presupporre una lotta serrata per domenica, ma soprattutto che fanno presagire qualche scorrettezza, o escamotage di ognuno per avere la meglio sull’avversario.
Facendo una sua personale previsione su quanto potrà accadere Bernie Ecclestone ha escluso spallate e incidenti ad hoc in stile Senna – Prost o più recentemente Schumacher- Villeneuve.
Al grido di “basta litigi inutili”, il 91enne ha analizzato la stagione per come si è svolta finora. “Credo che entrambi i team abbiano goduto di un vantaggio tecnico”, ha commentato. “Ma le corse sono così. Il problema della F1 di oggi è che le regole cambiano in continuazione così come le penalità”.
La difformità nei giudizi, gli arzigogoli e le artificiosità, secondo l’ex Supremo, hanno tolto fascino ad una categoria che, un tempo, faceva sognare. “in un’altra epoca quando la luce si spegneva, si gareggiava e basta. Ora i driver sono teleguidati dal muretto o persino dalla sede della scuderia”.
Come Christian Horner, anche il manager britannico ha puntato il dito contro la direzione di Michael Masi, incapace di gestire gli eventi a dovere per mancanza di esperienza. “Charlie Whiting è stato in questo ambiente una vita. Conosceva tutti personalmente e gli addetti ai lavori lo sapevano. Cercava di rendere le cose semplici e trasparenti. Al momento invece, non sono né una cosa né l’altra”.
Infine sulla Ferrari e sulla sua parziale ripresa, limitata dal focus sul progetto 2022, zio Bernie si è detto compiaciuto di rivederla appena dietro ai migliori. “Purtroppo la macchina non è stabile e non dà fiducia a Leclerc e Sainz. Per questo non pare mai in grado di vincere”, ha riflettuto.
Chiara Rainis