Mentre Verstappen si sente preso di mira, la Federazione Internazionale avvisa che adotterà penalità pesanti in caso di scorrettezze.
Vittima o carnefice? Per quanto riguarda Max Verstappen la linea di confine è piuttosto labile. C’è chi lo definisce un pilota scorretto come pochi in precedenza, chi un talento temerario spesso messo alla graticola per il solo fatto di provarci.
Lui ovviamente è del secondo avviso. Arrivato a Yas Marina e subissato di domande sulla guida aggressiva e sul presunto brake test fatto ai danni di Hamilton a Jeddah la scorsa settimana, l’olandese della Red Bull ha giocato a fare la parte del santarello.
“Sinceramente non capisco perché sono stato punito soltanto io”, ha affermato stupito.
In realtà l’atteggiamento malizioso tenuto dal #33 in Arabia Saudita non è passato inosservato neppure tra i colleghi che, da lontano, stanno seguendo l’intensa battaglia per il mondiale. Se Lando Norris, diplomaticamente, ha preferito astenersi dal rilasciare commenti sul tema, Charles Leclerc si è dimostrato più severo bocciando in toto il piglio aggressivo del portacolori degli energetici.
Mad Max al centro del mirino della FIA e degli altri driver? L’interessato ne è certo, per questo motivo assicura che non cambierà modo di correre. “Perché dovrei modificare il mio stile, quando gli altri sono autorizzati a comportarsi così? “, la domanda retorica che fa comprendere come domenica pomeriggio ne vedremo delle belle.
E giusto per mettere le mani avanti il direttore di gara Michael Masi ha paventato la decurtazione di punti iridati qualora uno dei due contendenti al titolo dovesse rendersi protagonista di qualche sgarbo. Per farlo, ha ricordato a tutti i partecipanti l’esistenza dell’articolo 12.4.5 del regolamento che riguarda i principi di correttezza. Ciò significa che, chiunque cercasse di influenzare fraudolentemente l’esito della competizione verrà punito senza sé e senza ma in maniera importante e definitiva.
Chiara Rainis