Anche dopo il traguardo non finiscono i colpi di scena del Mondiale di Formula 1: una protesta della Mercedes potrebbe ribaltare tutto
Questo pazzo campionato del mondo di Formula 1 stagione 2021 non poteva che concludersi con un finale all’ultimo respiro. E se il trionfo proprio in extremis di Max Verstappen non fosse bastato, ecco che dopo la bandiera a scacchi è arrivato un ulteriore colpo di scena, sotto forma di un reclamo firmato dalla Mercedes.
Sotto la lente d’ingrandimento è finita la controversa ripartenza dopo la safety car, scesa in pista per l’incidente di Nicholas Latifi. In quell’occasione Lewis Hamilton ha deciso di rimanere in pista con gomme usate, mentre Max Verstappen ha rischiato il rientro ai box per montare un nuovo treno di morbide.
Il direttore di gara Michael Masi aveva inizialmente decretato che il portacolori della Red Bull non poteva sdoppiarsi, per poi cambiare idea e consentirgli di ripartire subito alle spalle del suo rivale della Freccia nera. A quel punto è scattato lo sprint finale che ha visto prevalere l’olandese con un assalto alla curva 5, che gli è valso la vittoria del GP di Abu Dhabi e il titolo.
Le ragioni della (doppia) protesta Mercedes
Ma il team di Brackley non ci sta: dopo il traguardo, ha infatti sporto ufficialmente una doppia protesta alla Federazione internazionale dell’automobile. La prima sostenendo che i protocolli della safety car non sono stati seguiti, perché non a tutti i piloti doppiati (in particolare, ai quattro che seguivano Max) è stato concesso di sdoppiarsi; la seconda accusando Verstappen di aver superato Hamilton prima della linea che sancisce l’effettiva ripartenza dalla safety car.
L’ordine d’arrivo della gara conclusiva del Mondiale è dunque oggetto di contestazione. E l’annata della Formula 1 si concluderà non in pista, ma nell’aula dei giudici di gara. Davvero impossibile escludere l’ennesima, pazzesca retromarcia di questo 2021 che rimarrà negli annali.
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