La Mercedes annuncia che presenterà appello contro il Mondiale di F1 vinto da Max Verstappen. E la Red Bull promette battaglia
Pensavamo che un campionato del mondo di Formula 1 deciso da un sorpasso all’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio avesse già raggiunto il picco massimo dell’adrenalina e della tensione possibili. Invece ci sbagliavamo.
Non appena conclusa la battaglia ruota contro ruota tra Lewis Hamilton e Max Verstappen sul circuito di Abu Dhabi, infatti, si è accesa quella nelle aule dei giudici di gara tra la Mercedes e la Red Bull.
Ad accenderla è stata la Freccia nera, che ha presentato un doppio reclamo contro la gestione della safety car e il sorpasso finale del neo-iridato. I giudici li hanno respinti entrambi, ma la scuderia di Brackley non si è data per vinta e ha annunciato la sua intenzione di appellarsi alla sentenza.
La Stella a tre punte ha settantadue ore di tempo per formalizzare il suo ricorso. Nel caso in cui lo facesse davvero, l’ordine d’arrivo della gara (e, con esso, il Mondiale piloti) rimarrebbe sub judice e l’esito finale si trascinerebbe ancora per chissà quante settimane.
La Red Bull, dal canto suo, ha preannunciato battaglia: “Combatteremo l’appello Mercedes in Corte d’appello e poi proseguiremo a farlo in qualunque tribunale al quale decideranno di rivolgersi”, commenta il team principal Christian Horner.
Il numero uno dei Bibitari applaude infatti il direttore di gara: “Michael Masi ha preso la decisione giusta, sfruttando gli strumenti che aveva a disposizione per fare in modo che la gara finisse in regime di corsa e non dietro alla safety car”.
Horner ricorda come anche la squadra rivale abbia beneficiato di una decisione controversa dei giudici nelle fasi iniziali della corsa: “Non eravamo d’accordo con i commissari ad inizio gara quando Lewis Hamilton non è stato penalizzato per aver tagliato la chicane in occasione dell’attacco di Max Verstappen, ma capisco che le circostanze non fossero semplici per la direzione gara”.
In casa delle Lattine si è dunque dovuto trattenere il fiato per il lungo periodo di indagine e di deliberazione della direzione gara, anche dopo la bandiera a scacchi, ma l’esito finale li ha soddisfatti: “Sono state due ore di grande tensione. Giù il cappello di fronte ai commissari, hanno preso la giusta decisione oggi”. Almeno per ora.
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