In attesa di sapere cosa ne sarà del titolo vinto al termine del rocambolesco Gp di Abu Dhabi, Verstappen difende la Red Bull.
A tre giorni dalla consacrazione e dai balli scatenati per il risultato ottenuto, Max Verstappen è tornato sul round di Yas Marina, ovvero quello che per molti è una macchia oscura in una stagione da parte sua strepitosa. Il pasticcio degli ultimi giri ha creato un precedente non indifferente e il fatto che la Mercedes abbia fatto appello contro l’esito della pista, fa ben comprendere come questo successo iridato sarà destinato a far discutere a lungo.
Giustamente interessato a spegnere le chiacchiere e a godersi il trionfo, l’olandese è intervenuto in difesa della Red Bull che, a suo dire, si sarebbe comportata in maniera integerrima.
“Come team non abbiamo fatto nulla di male”, ha affermato a Motorsport.com. “Abbiamo semplicemente gareggiato quando è stato dato il restart e lottato”.
Il #33 non vuole dunque sapere. La vittoria è arrivata in modo pulito e senza sotterfugi, grazie perlopiù alla sua combattività e all’ottima strategia studiata dal muretto che gli ha consentito, ad Abu Dhabi, di trovarsi con le gomme soft proprio nel frangente più opportuno.
A ciò va sommata una condotta di costante competitività tenuta dalla scuderia austriaca per tutto il campionato.
“Penso di essere riuscito a vincere gran premi a noi non favorevoli sulla carta. Allo stesso modo ho avuto anche un po’ di sfortuna, ad esempio a Baku, perdendo così punti preziosi”, ha analizzato rendendo poi merito alla Stella. “Con il team tedesco ci siamo spinti a vicenda. E’ stata una battaglia ad altissimo livello”.
A proposito delle forze in campo il neo campione, ancora non definitivo, ha infine proclamato la W12 avversaria come la macchina più forte del lotto. “In alcuni eventi siamo stati dominanti, ma nel complesso la loro vettura era più competitiva”, ha chiosato quasi a voler rafforzare il valore della propria impresa.
Chiara Rainis