E’ Ben Sulayem il successore di Todt al comando della FIA. Il pluricampione di rally ha ricevuto il 62% di preferenze.
In data 17 dicembre 2021 si è definitivamente chiusa un’epoca del motorsport. Quella europea e romantica creata sulla base di un sogno, quello di Bernie Ecclestone e dei visionari come lui. Al posto di Jean Todt al vertice della FIA ci sarà Mohammed Ben Sulayem. Un nome ignoto ai più, ma dal lungo curriculum nel motorsport come protagonista.
60 anni da Dubai, il neo eletto è stato votato con un’alta percentuale, ben il 61,6% delle preferenze, battendo così l’attuale vice dell’ex Ferrari Graham Stoker. “Sono colpito dalla fiducia che avete riposto in me e nel team. Ci impegneremo a governare nell’interesse di tutti i membri”, ha commentato il vincitore di ben 14 titoli rally nel Campionato del Medio Oriente.
Che ci fosse un sentore di deriva araba era ormai chiaro da tempo. Basti vedere l’accordo decennale firmato all’improvviso dalla F1 con il Qatar e l’ingresso in fretta e furia sempre nella massima serie dell’Arabia Saudita, già tappa della Formula E, alla faccia del mancato rispetto dei basilari diritti umani.
Presentatosi come timoniere di rottura rispetto al predecessore, l’emiratino ha sventolato come priorità la necessità di agevolare le carriere delle giovani promesse.
E giusto per mettere le cose in chiaro, ha dato prova di non aver alcun timore verso chi ha dominato nel Circus fino al 2020, ossia Lewis Hamilton, preannunciando sanzioni per la sua assenza al Gala di premiazione svoltosi a Parigi nella serata di giovedì.
“Le regole sono regole. Se c’è stata una violazione dovrà essere esaminata e si deciderà di conseguenza”, ha affermato il Presidente, aggiungendo tuttavia di comprendere il senso di frustrazione provato dal britannico dopo il ko di Abu Dhabi a favore di Verstappen.
Chiara Rainis
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