Shinichi Sahara fa un bilancio della stagione 2021 in casa Suzuki. Il manager giapponese ha accumulato nuova esperienza ai box.
Per il team Suzuki non è stata una stagione MotoGP particolarmente esaltante. Joan Mir ha chiuso al 3° posto, Alex Rins al 13°. Il manager Shinichi Sahara ha ammesso che il pacchetto tecnico della GSX-RR non era particolarmente competitivo per poter puntare alla riconferma del titolo mondiale, ma la squadra di Hamamatsu ha dovuto affrontare una situazione d’emergenza quando meno se lo aspettava.
Precisamente due mesi prima dell’inizio del campionato, quando Davide Brivio ha lasciato la carica di team manager per passare in Formula 1. Da qui un 2021 costellato di alti e bassi che il project leader riassume con molta lucidità sul blog del team Suzuki Ecstar. “Siamo alla fine di una stagione lunga ed impegnativa e direi che, pur non ottenendo i risultati sperati, l’anno è stato intorno al 60-70% di quello che mi aspettavo – ha commentato Shinichi Sahara -. Il 2021 è stato diverso per tutti noi, venendo dopo aver vinto il titolo e con Davide Brivio che ci ha lasciato, tutti abbiamo dovuto fare un passo avanti e trovare la strada da seguire”.
La nuova esperienza di Sahara
Sahara ha dovuto assumere incarichi gravosi tutti di un colpo, un compito non facile da gestire. “In precedenza ero stato il Team Director, gestendo principalmente le cose dalla fabbrica in Giappone, ma nel 2021 ho assunto un nuovo ruolo come Team Manager e Project Leader. Questo carico di lavoro, unito al fatto di essere ancora il Group Leader nel dipartimento di sviluppo in Giappone, era davvero eccessivo. Ma d’altra parte ho imparato molto, e stare di più in pista mi ha dato un’intuizione unica che non avevo negli anni precedenti. Riesco a notare ogni dettaglio della GSX-RR e come si comporta in pista”.
Rispetto al 2020, dove è stato presente solo a Portimao, Shinichi Sahara ha passato una stagione intera ai box e sarà un’esperienza utile per il 2022. “Adesso conosco molto bene la nostra moto. Assistere a tutte le gare non è stato solo vantaggioso dal lato tecnico, ma anche dal lato della gestione delle risorse umane. Ho comunicato con molte persone nel paddock nel 2021, molto più di prima. Ovviamente conoscevo già la maggior parte di loro, ma avere una comunicazione diretta con loro faccia a faccia ci ha permesso di conoscerci meglio che tramite e-mail o riunioni video”.