Giacomo Agostini è tornato a parlare del ritiro di Valentino Rossi e del motivo per cui resistono i suoi record
Un mito vero delle due ruote Giacomo Agostini, che con i suoi 15 titoli iridati rimane ancora imbattibile. A partire per quel Valentino Rossi che ha chiuso un mese fa la carriera, non riuscendo a raggiungere i suoi numeri da fenomeno.
Nella storia del Motomondiale, Agostini è il pilota che ha conquistato il maggior numero di titoli iridati, vincendo 123 Gran Premi e salendo sul podio in 163 delle 190 gare valide per il titolo mondiale. Insomma numeri da fenomeno vero, che forse poteva battere proprio il Dottore.
Agostini, quel rammarico per Valentino Rossi
In un’intervista è tornato a parlare proprio di questo. E, secondo il pluricampione del mondo, il passaggio in Yamaha ha rallentato la serie di vittorie mondiali di Valentino Rossi: “Lui aveva iniziato a 16 anni, aveva la possibilità di battermi, ma poi ha cambiato casacca e ha perso il ritmo“, ha detto a Moto.it. “Fosse rimasto con la Honda in MotoGP, dici? Sì con la Honda per lui sarebbe stato più facile e lì mi è andata di c**o”.
Poi non ha risparmiato una battuta anche per l’altro pilota che ora insegue i suoi record, Marc Marquez: “Anche lui era destinato a questo, poi per la grande sfortuna ed altro già detto… Marc però è ancora giovane e potrebbe ancora attaccare i miei primati…”.
Sul “finale” di Vale non cambia idea
Agostini che poi è tornato a parlare del finale di carriera di Valentino Rossi. Una decisione, quella di chiudere così in là con gli anni, che lui non ha mai condiviso al 100%, e continua a ripeterlo: “Valentino si è ritirato a 42 anni, una questione di passione? No, io ero forse più innamorato di lui, della moto. Questione di carattere: quando ho visto che non vincevo più come prima, e aggiungo che ancora qualcosa vincevo, mi sentivo triste. Forse anche per orgoglio. E poi hanno cominciato ad andar male tante cose, rotture del motore, gomme. Prima girava tutto bene… forse, mi dicevo, è un segno: ho avuto tanto, l’ho scampata, forse è un avvertimento. Se Dio mi ha dato tanto, forse adesso mi dice: accontentati”.
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