Trovatosi senza sedile e costretto a migrare verso la Formula E Giovinazzi non ha perso la fiducia di rientrare in F1.
Ha chiuso la sua parentesi nel Circus al diciottesimo posto della classifica piloti con un bottino di appena 3 punti, meglio soltanto della coppia Haas e di Robert Kubica presente a Monza come sostituto di Raikkonen, assente per Covid. Antonio Giovinazzi non può certo dire di essersi congedato dalla F1 con grandi risultati alle spalle, eppure da parte sua deve sentirsi soddisfatto. Dal 2019 è cresciuto e diventato più veloce tanto da battere in più di un’occasione il compagno di squadra in qualifica. I suoi progressi però non
Alla fine però i progressi non sono bastati e il nuovo corso tecnico previsto per il 2022 ha facilitato il suo accantonamento a favore del cinese Guanyu Zhou. Costretto a cercarsi in tempi brevi un’alternativa per l’anno venturo il driver di Martina Franca ha firmato un accordo con il team Dragon Penske per disputare il campionato di FE. Una soluzione accettabile, ma non definitiva.
Il sogno del comeback in F1
D’altronde il 27enne lo ha dichiarato sin da subito. L’intenzione è di correre una stagione con le vetture al 100% elettriche e poi riprendere la strada della classe regina. Come ciò sia possibile non è noto, ma il pugliese ci crede e non lo nasconde.
Salito sul palco alla premiazione dei Caschi d’Oro di Autosprint lo scorso sabato sera, ha ribadito la propria volontà.
“Sono rammaricato, ma penso che sia più un arrivederci”, ha sostenuto convinto di poter godere di una seconda chance, magari al Cavallino. Salito sulle monoposto full electric a Valencia il mese scorso nei test collettivi, l’ex Alfa Romeo ha ravvisato più di qualche difficoltà. Una guida totalmente diversa rispetto a quella a cui è abituato lo ha disorientato. Anche per questo l’ansia di tornare nella massima serie si è fatta pressante.
“Il mio target è restare nella famiglia Ferrari e riacquisire un volante per il 2023”, ha asserito ottimista.
Chiara Rainis