Carchedi, capotecnico di Mir, parla della stagione MotoGP 2021 e non nasconde l’obiettivo per la prossima. In Suzuki si lavora intensamente.
Suzuki nel 2022 non ha dato a Joan Mir una moto che gli permettesse di confermarsi campione del mondo, ma il terzo posto finale in classifica è comunque un buon risultato. Il maiorchino ha confermato di essere uno molto regolare, anche se non ha vinto alcuna gara.
Nel 2022 l’obiettivo suo e del team è di giocarsi le vittorie e il titolo MotoGP. Le novità provate nel test di Jerez hanno dato fiducia al pilota, che si aspetta ulteriori progressi a Sepang a inizio febbraio. C’è anche un rinnovo di contratto da discutere e la casa di Hamamatsu dovrà convincerlo.
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Frankie Carchedi, capotecnico di Mir, in un’intervista ad Autohebdo.fr ha così commentato la stagione MotoGP 2021: «Essendo stati campioni del mondo, speravamo che andasse meglio. Tuttavia, essere tra i primi tre in assoluto è un buon risultato. È mancato qualcosa. La prima parte del campionato è stato difficile. Ci qualificavamo in terza, quarta o quinta fila. Nonostante ciò siamo andati sul podio alcune volte ed è un buon risultato, visto che partivamo indietro. Questo era il nostro problema, non ci mancava ritmo, ma la posizione alla partenza determina un po’ il tuo potenziale in gara».
La qualifica è stato in grande problema della Suzuki in questi anni, partire indietro rende più complicata la corsa alla domenica, ma ci sono stati alcuni passetti avanti: «Nelle ultime quattro o cinque gare – spiega Carchedi – abbiamo trovato qualcosa. Penso da Aragon. Non si è trattato solo delle qualifiche, ma anche delle FP3 perché riuscivamo ad andare diretti in Q2. Ci siamo avvicinati alla prima fila e questo fa la differenza».
Nella prima parte del 2021 la Suzuki non aveva l’holeshot posteriore e averlo utilizzato nella seconda parte ha aiutato i piloti. È un dispositivo che dà dei vantaggi e che il team dovrà perfezionare in vista del 2022.
Intanto nel test di Jerez si è visto un nuovo motore, che positivamente impressionato Mir: «Le sensazioni dei piloti sono positive – ha ammesso il capotecnico – e sappiamo su cosa dobbiamo lavorare in inverno. Bisogna fare attenzione, procediamo per piccoli passi, se sbagli non puoi cambiare motore. Comunque abbiamo fatto un buono step e lavoreremo anche sull’aerodinamica per trovare più velocità. A livello di telaio siamo piuttosto forti».
Chiaro l’obiettivo di Mir e del team Suzuki per il 2022. Carchedi si espone: «Joan è un vincente. Non siamo qui per fare secondo o terzo. Sono sicuro che almeno dieci piloti avranno l’obiettivo di diventare campioni del mondo. Abbiamo le basi per esserci».
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