Pernat è tornato a parlare di Rossi e Simoncelli, piloti che ha conosciuto molto bene nel corso della sua lunga carriera da manager.
Carlo Pernat potrebbe stare ore a raccontare la sua esperienza nel Motomondiale, dove prima ha vinto tantissimo da dirigente sportivo Aprilia e poi ha fatto da manager a noti piloti.
Ha scoperto e lanciato diversi talenti italiani. Oggi gestisce Enea Bastianini in MotoGP e Tony Arbolino in Moto2. Il riminese, dopo aver vinto il titolo nella classe intermedia, ha fatto una grande stagione in top class. Il milanese ha fatto un anno di apprendimento da rookie nella categoria intermedia e nel 2022 correrà con il team Marc VDS. Due giovani dall’ottimo potenziale, soprattutto il Bestia.
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Pernat elogia Rossi e Simoncelli
Pernat in un’intervista concessa a Motosprint ha avuto modo di parlare di tanti piloti. Tra questi Valentino Rossi, da lui scoperto e portato in trionfo con l’Aprilia: «Valentino ha cambiato la storia del motociclismo. Quando lo adocchiai era un ragazzino, mi ricordo di averlo paragonato a Kevin Schwantz. In seguito, però, Rossi avrebbe vinto molto più del texano. Anche perché Kevin fece soltanto la 500, Rossi passò in 250 quando era iridato 125 e andò subito bene. Nel 1999 vinse il Mondiale, facendo divertire tra i cordoli e nel paddock. Il suo modo di comunicare è stato imitato – non sempre bene – da molti avversari. Dico che non troveremo più un personaggio come lui».
Il manager genovese ha conosciuto molto bene anche Marco Simoncelli, di cui è stato manager e che ricorda sempre con grande affetto: «Perdere Marco Simoncelli è stato un vero dramma. Sia umano che sportivo, chiaramente. Lui era come Rossi ma non uguale a Valentino. Non so se mi spiego. Il SIC piaceva anche a chi in pista lo detestava. Averlo come rivale non era uno scherzo e molti piloti spagnoli lo possono confermare. La sua voglia di portare la moto al limite, la sfida, l’entusiasmo: tutte caratteristiche che lo manterranno sempre nei nostri cuori. Come il suo titolo vinto in 250 nel 2008».